Attualità

Incentivi economici e maggiore fiducia per i docenti. Ecco dove intervenire

In seguito all’iniziativa lanciata da questa testata per Dillo al Ministro, la Tecnica della Scuola ha mantenuto la promessa ed ha intervistato il ministro Fioramonti per parlare di alcuni dei temi caldi suggeriti dai nostri lettori. Ovviamente le richieste e le proposte non finiscono qui ed ogni giorno sui nostri canali riceviamo riflessioni che meritano di essere portati allo scoperto.

Riconoscimento economico e maggiore fiducia ai docenti

Sono tante le proposte e le riflessioni rivolte al Ministro: come quella di un nostro lettore che si sofferma sul riconoscimento economico (e non solo) della professione del docente.

“Come tanti, anch’io ho scelto la professione di insegnante per passione, avendo chiaro che dal punto di vista economico non avrei avuto le stesse soddisfazioni che avevo già ottenuto, lavorando per aziende multinazionali, nei miei primi anni post laurea.

Eppure la passione per la divulgazione della didattica e la vocazione ad aiutare i ragazzi che si affacciano al mondo dello studio è talmente intensa che rifarei la stessa scelta ogni giorno della mia vita.

Ciò nonostante, l’impostazione ideologica meritocratica aziendale mi ha segnato, positivamente ritengo. Mi chiedo allora se il nostro meraviglioso lavoro non sarebbe ancora più stimolante:

  1. se esistessero incentivi economici e riconoscimenti in termini di inquadramento professionale per chi si occupa di divulgazione della didattica, trasformando in spunti riflessivi condivisi le esperienze didattiche realizzate in aula.
  2. Se si attribuisse titolo di preferenza per l’accesso al dottorato di ricerca, per i docenti che hanno insegnato ed hanno prodotto pubblicazioni sulle esperienze realizzate in campo. Sarebbe inoltre più rassicurante intraprendere un dottorato se fossero ricongiunte, senza oneri economici, le carriere in termini pensionistici.
  3. Se venisse valorizzato il lavoro aggiuntivo svolto a scuola con incarichi di funzioni strumentali, ottenendo dopo un certo numero di anni di collaborazione un perfezionamento della posizione economica e professionale. Ad oggi invece la collaborazione avviene quasi a titolo gratuito e non è previsto un riconoscimento in termini di competenze maturate.
  4. Se si desse maggiore fiducia al responsabile lavoro quotidiano di tantissimi docenti appassionati, senza che questi avvertano la pressione di stime e misure di performance che non possono rendere idea del clima e dell’ambiente nel quale la classe è trasformata in fucina di caratteri e di competenze.

 

Come funziona “Dillo al ministro Fioramonti”

Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero(CLICCA QUI PER PARTECIPARE).

Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.

Le vostre proposte saranno pubblicate anche sul nostro sito.

Redazione

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