Estero

Incessanti gli attacchi alle scuole, cosa sta accadendo in Africa?

Il fallimento di un continente si registra sotto varie e complessi elementi spesso al centro dei vari dibattiti pubblici a livello internazionale. Economia, resilienza, società, diritti, sviluppo. Tutti questi elementi – o accezioni – fanno riferimento alla scuola ed alla formazione. L’analfabetismo – che interessa, sulla base del genere dei campioni – 2/3 degli uomini ed oltre i 4/5delle donne, costituisce il primo scoglio allo sviluppo. Segue il basso Indice di Sviluppo Umano, sommatoria tra PIL pro-capite, tasso d’istruzione elementare ed aspettativa di vita complessiva registrata (in media 64 anni). A far da cornice una situazione sanitaria tragicamente fuori controllo: la media è di un medico ogni 25.000 abitanti circa. La circolazione di armi ad uso personale incoraggia bellicosità e violenza, anche presso quei rari e remoti avamposti in cui il sapere locale si converte in nozioni e formazione. La Nigeria, ad esempio, è oramai continuamente sconvolta da una scia di attentati e rapimenti di massa presso le principali scuole pubbliche del paese, ove risultano coinvolti migliaia di studenti.

Rapimenti ed attentati all’ordine del giorno

Uomini armati hanno rapito 15 alunni di un collegio nel nord-ovest della Nigeria, giorni dopo che più di 280 studenti erano stati rapiti da un’altra scuola mentre l’esercito è ancora alla ricerca degli stessi. Gli uomini hanno fatto irruzione sabato nel seminario islamico nel villaggio di Gidan Bakuso, nello stato di Sokoto, e hanno sequestrato 15 bambini della struttura mentre dormivano, ha detto la polizia all’agenzia di stampa Associated Press. Liman Abubakar, il responsabile educativo del seminario, ha detto che gli alunni avevano un’età compresa tra gli otto e i 14 anni. Il portavoce della polizia di Sokori Ahmad Rufai ha dichiarato alla testata internazionale AP che anche una donna è stata rapita dal remoto villaggio, aggiungendo che una squadra tattica della polizia è stata schierata per cercare gli studenti. Si è trattato del terzo episodio di rapimento di massa nel nord della Nigeria dalla fine della scorsa settimana, quando più di 200 persone, soprattutto donne e bambini, sono state rapite da presunti combattenti nello stato di Borno. Giovedì, 287 studenti sono stati presi in ostaggio da una scuola primaria e secondaria governativa nello stato di Kaduna.

Un governo assente

I rapimenti di sabato scorso si verificarono mentre il governo nigeriano ha lanciato una missione di ricerca e salvataggio per 287 bambini scomparsi che sono stati portati via da Kuriga, nello stato nord-occidentale di Kaduna, giovedì, nel più grande rapimento di massa degli ultimi tre anni. I residenti di Kuriga hanno confermato ad Ahmed Idris di Al Jazeera che i bambini sono stati sequestrati da più di 100 aggressori poco dopo la loro riunione quotidiana mattutina, a tema politico. “Hanno sparato indiscriminatamente, radunandoci come mucche e picchiandoci”, ha detto ad Al Jazeera a Kuriga Mustafa Abubakar, uno studente che è riuscito a fuggire in tempo all’inviato sul posto. Abubakar ha ricordato che gli aerei militari li hanno sorvolati due volte prima di ritirarsi. “A un certo punto c’è stata una lunga raffica di colpi di arma da fuoco, ma non sono sicuro se provenisse dall’aereo o dai banditi“, ha detto lo studente ancora stordito mentre tornava a scuola. Il Ministero locale della Sicurezza è in più occasioni risultato inadeguato per i rapimenti di massa, difficili da monitorare per via dell’ampia rete dei soggetti collaboratori sparsi sul territorio e dell’elevato numero di ostaggi.

Andrea Maggi

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