Diventa una tragedia sempre più amara quella accaduta il 20 marzo a Tarragona, in Spagna: tra le 14 vittime, la metà potrebbero essere italiane.
A riferirlo è stata la Farnesina, secondo cui sono “fino a sette” gli studenti Erasmus italiani che potrebbero aver perso la vita nel terribile incidente ha coinvolto un bus carico di studenti di diverse nazionalità.
Le famiglie dei connazionali possono rivolgersi al numero dell’Unità di crisi 06 36225.
La notizia, del coinvolgimento tra le vittime di nostri connazionali, è giunta in un secondo momento, dopo che il ministero degli Esteri aveva comunicato il ferimento di cinque italiani, comunque non eslcudendo la possibilità di morti italiani tra gli studenti coinvolti.
Mentre è ancora in corso l’identificazione delle salme, in serata sono giunti i commenti delle massime istituzioni statali. “Ho il cuore spezzato per le vittime italiane e per le altre giovani vite distrutte nell’incidente in Spagna”, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
“Profondo e dolore e sgomento per quanto accaduto in Spagna, vicini alle famiglie delle giovani vittime” ha scritto su twitter il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
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Per un quadro completo degli accadimenti, riportiamo alcuni stralci del resoconto prodotto dell’agenzia Ansa.
Il bus era l’ultimo di una ‘carovana’ di cinque, con circa 300 studenti a bordo. I soccorritori hanno estratto dalle lamiere 13 corpi senza vita, di cui non è stato possibile determinare subito l’identità. Molti ragazzi non avevano preso documenti per la breve gita a Valencia. Alcune delle vittime erano difficilmente riconoscibili. L’elenco ufficiale della nazionalità delle ragazze morte potrebbe non essere reso nota prima di domani, per i tempi lunghi dell’identificazione e dell’informazione delle famiglie all’estero. In serata i 27 medici legali avevano ultimato le autopsie di 11 delle ragazze morte.
Le informazioni sulla nazionalità dei ragazzi a bordo del bus sono state confuse per buona parte della giornata. Fra i 34 feriti ricoverati negli ospedali di Tortosa, Tarragona e Barcellona ci sono anche cinque italiani. Di questi, tre ragazze e un ragazzo, secondo fonti del ministero degli Interni catalano. Tre sarebbero “non gravi”, una ragazza è in condizioni definite “gravi”, mentre non si conoscono le condizioni del quinto.
Sul posto si è recato il console generale a Barcellona Stefano Nicoletti, che ha reso visita ai giovani italiani. Dei 34 feriti del bus tre sono considerati “molto gravi”, 9 “gravi”, 22 “non gravi”. Secondo il presidente catalano Carles Puigdemont però, il numero dei morti non dovrebbe salire. Il governo catalano ha annunciato due giorni di lutto, domani e martedì. Puigdemont in segno di solidarietà con le famiglie delle vittime ha annullato la visita che aveva in programma a Parigi.
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Le cause del drammatico incidente sono per ora poco chiare. L’autista del bus, uscito indenne dall’incidente, è stato posto in stato di fermo e interrogato nel pomeriggio a Tortona dai Mossos de Esquadra, la polizia catalana. E’ risultato negativo ai test di alcol e droga. Lavora da 17 anni per la stessa ditta, Autocares Alejandro, e non ha mai avuto un incidente. Secondo le prime ricostruzioni, il bus avrebbe urtato il guardrail di destra, poi l’autista avrebbe dato una sterzata a sinistra finendo sull’altro lato dell’autostrada contro un’auto che veniva in senso opposto, i cui due passeggeri sono stati feriti.
Per i ministri degli Interni spagnolo e catalano Jorge Fernandez Diaz e Jordi Jane, la causa più probabile sembra un “errore umano”. L’incidente, secondo la stampa, potrebbe essere dovuto a un colpo di sonno dell’autista. Il bus era partito prima dell’alba da Valencia, verso le 4. Dopo una notte di gioia, festa, luci e fuochi d’artificio.
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