Le pessime condizioni di poco meno della metà degli istituti scolastici italiani è tra le cause che ogni anno determinano quasi 100.000 incidenti con protagonisti alunni e docenti. Il dato è contenuto nell’IX rapporto di Cittadinanza Attiva “Sicurezza, qualità e comfort degli edifici scolastici”, che ha di fatto riproposto e commentato i dati ufficiali forniti dall’Inail: gli incidenti scolastici nel 2010 hanno coinvolto 98.429 studenti, (nel 2009 erano 92.060) e 14.735 insegnanti (nel 2009 erano 14.239).
Tra le cause più importanti, in ordine di frequenza ci sono: le cadute durante le attività sportive, le cadute accidentali, malori improvvisi o legati a patologie, le cattive condizioni di arredi e mobili, le cattive condizioni degli infissi, l’uso improprio o scorretto delle attrezzature. Sempre a proposito di incidenti, l’indagine ha rivelato, tra l’altro, che le scuole non sempre sono attrezzate per rispondere alla prima emergenza: il 24% dei laboratori scientifici e il 22% delle palestre è sprovvisto delle elementari cassette di pronto soccorso.
Importanti e significativi, sul “clima” che si respira in certi istituti, anche i dati riguardanti il contesto ambientale: il 10% delle scuole è stato interessato da episodi di criminalità nei pressi dell’edificio, il 5% addirittura al proprio interno; l’8% da fenomeni di bullismo e il 39% da atti vandalici. Questo nonostante il 90% delle scuole monitorate adotti sistemi di vigilanza all’ingresso dell’edificio. In questo contesto, sicuramente non aiuta il rispetto delle regole la situazione di abbandono in cui versano alcuni istituti.
Secondo Cittadinanza Attiva il taglio del bilancio di ciascuna scuola “incide in modo consistente sull’acquisto di prodotti come il sapone, gli asciugamani, la carta igienica che già prima della Circolare erano assenti in gran parte delle scuole. Particolarmente deficitaria la situazione dei bagni, al vertice della hit degli ambienti più sporchi: nel 32% manca la carta igienica, nel 42% è assente il sapone, il 63% è sprovvisto di asciugamani”.
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