Negli ultimi tempi, come ha avuto modo di constatare anche il nostro direttore Alessandro Giuliani, si sente sempre più parlare di genitori che, in seguito a piccoli o gravi incidenti avvenuti ai loro figli tra le mura scolastiche, accusano subito i docenti, secondo molti diventati dei veri e propri capri espiatori, spesso senza nemmeno voler sentire la loro versione dei fatti.
Gli insegnanti sono, ovviamente, responsabili di ciò che avviene ai propri alunni, fa parte del loro ruolo. A volte però succedono comunque episodi spiacevoli nonostante le loro attenzioni e le loro precauzioni, così come in qualunque contesto. Quando è davvero il caso di denunciare maestri e professori per inadempienza o, addirittura, per aver causato questo tipo di inconvenienti?
Qualche tempo fa ha fatto parlare di sé una classe di primaria attaccata da uno sciame di vespe nel giardino della scuola: anche in questo frangente è scattata subito la denuncia alla maestra da parte dei genitori. Quest’ultima è stata poi scagionata dal pm, che ha archiviato tutto.
L’ultimo caso che ha destato scalpore è quello relativo ad un bambino di dieci anni che è caduto a scuola, i cui genitori hanno prontamente querelato la maestra accusandola di averlo addirittura spinto e strattonato.
Dall’accaduto si è sviluppato un intenso dibattito tra i lettori che hanno commentato il nostro articolo proposito. La posizione che è emersa è praticamente univoca: i docenti hanno quasi paura a svolgere il proprio mestiere proprio a causa di fenomeni del genere. In molti auspicano a gran voce l’utilizzo di telecamere scuola, proprio per avere delle prove di ciò che avviene in classe ed evitare accuse infondate:
Francesco: “Puntare il dito sempre contro la maestra non porta a nulla di buono. Abbiamo occhi per vigilare e braccia per accogliere, ma non basta….siamo sempre alla ‘gogna’. Telecamere ovunque!! così oltre a giudicare l’operato del corpo docente, potranno giudicare il comportamento degli alunni”.
Gabriella: “Ancora una volta…si punta il dito contro un’insegnante!!! Credo sia arrivato il momento di installare le telecamere a scuola!!!! È vergognoso quello che gli insegnanti devono subire ogni giorno, per portare a casa, onestamente, un pezzo di pane!!! E pensare che i bambini, molto spesso, in casa, vengono ‘abbandonati’ dai genitori davanti al televisore o al PC…nessuno si cura di loro…miracolosamente, a scuola…i genitori diventano iperprotettivi”.
Samanta: “Le telecamere a scuola farebbero cadere tante corone a principini e principesse”.
Anna: “Non fa notizia quando si fa male la maestra per dividere compagni che litigano, per evitare comportamenti pericolosi, per calmare attacchi d’ira. Vogliamo le telecamere in classe altrimenti perderemo la nostra dignità di docenti”.
Imma: “A tutela dei docenti urge l’installazione di telecamere”.
Vanessa: “Io sono sempre stata contraria all’installazione delle telecamere, a questo punto ben vengano… poveri insegnanti bistrattati… non entro in merito alla faccenda, ma genitori che ascoltano e difendono a spada tratta i loro pupilli, anche no. Basta una parola espressa in maniera differente dai ragazzi per cambiare il significato di un intero discorso. Il problema è che si parte subito additando, piuttosto che chiedere spiegazioni. Ci sono insegnanti più o meno validi, questo in tutte le categorie professionali, capisco quanto sia frustrante per loro lavorare in un clima di sfiducia da parte dei genitori”.
Eliana: “Le videocamere in ambienti pubblici scolastici servono proprio a questo, a tutela degli alunni e di tutto il personale”.
Gianna: “Mettete le telecamere così la finiamo di accusare senza reali prove. Chi è tranquillo e svolge il suo lavoro in onestà e lealtà vivrà meglio”.
Maria Raffaella: “Telecamere a scuola a tutela degli insegnanti che ormai vengono incolpati di tutto”.
Lusj: “Bisogna mettere le telecamere dentro le scuole!!! No che nessuno vede, sa nulla di ciò che succede”.
Stefania: Sono per le telecamere, lo dico da docente scuola dell’infanzia, non solo per tutelarci ma per mostrare anche ai genitori i comportamenti dei loro figli. Ci sono bambini che quando sono in classe dico sempre scherzosamente: ‘ questo ci fa finire in galera’ perché non hanno regole, non ascoltano, fanno ciò che vogliono. E finché ci sono 10 bambini posso ancora riuscire a contenere. Ma quando in classe ne hai dai 15/25-28 ogni bambino è a rischio e qui la maestra ‘distratta’ come veniamo definite, ma non è così e che gli occhi sono due e loro sono tanti e in continuo movimento, parlo dell’infanzia ovviamente!! Non possono passare 5 ore al mattino seduti a tavolino, dai due anni e mezzo in su devono muoversi anche liberamente”.
Simona: “Quando le telecamere in classe e nei punti strategici, come scale e androni???? Basta!!! È stata la maestra? Non è stata? Con le telecamere tutto si vede!!! Io so che i bambini si spingono, corrono, giocano quando si esce. Per eliminare ogni dubbio ci vogliono telecamere!!! Così mettiamo a tacere anche quei genitori che sulla pelle dei bambini e delle maestre ci vogliono marciare”.
Agostino: “Videocamere in tutti gli angoli della scuola. A tutela di tutti. Soprattutto in classe”.
Maria Claudia: “Telecamere, telecamere, telecamere! Altrimenti ci accuseranno di aver appiccato il fuoco a Roma, di aver provocato l’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei e tutte le nefandezze della storia!!!”.
Alcuni commenti si sono soffermati sul ruolo dei docenti oggi, da più parti considerato bistrattato e svalutato:
Rakele: “Ormai fare l’insegnante è diventato pericoloso devi aver paura di parlare di muoverti di fare o non fare…ti picchiano ti denunciano ti zittiscono ti minacciano…..ed è sempre colpa dell’insegnante”.
Stefania: “Purtroppo chi non vive dall’interno la scuola non sa quante cose accadono dopo che noi docenti abbiamo cercato di non farle accadere. Ci sono bambini iperattivi, autistici che spesso hanno una forza disumana e contenerli è difficilissimo e spesso nel tentativo di farlo ci facciamo male noi e loro. Purtroppo ci sono anche genitori che non hanno contezza delle reali difficoltà dei figli, che tendono a non vedere e per quelli…è sempre colpa della docente. Fatto sta, che insegnare oggi è diventato davvero difficilissimo. Si vive con la paura di passare un guaio costante e non è bello”.
Sandra: “Assurdo…. Ormai non si può far nulla che si viene denunciati anche solo con ipotesi. Sono schifata. I genitori pensano solo ad accusare qualcuno altro senza occuparsi veramente dei propri figli. E questo ricade sul comportamento strafottente di questi ultimi che lo esasperano man mano che crescono. Questa su chiama irriconoscenza e seme della dissonanza negativa”.
Francesca: “Un mare di responsabilità per uno stipendio non dico da fame, ma quasi”.
Roberta: “È colpa delle maestre…eh certo ormai è uno sport nazionale olimpico…povera la nostra categoria non abbiamo più rispetto da nessuno”.
Valentina: “Tutti pronti a puntare il dito.. qualcuno entri in una scuola anche solo per un giorno a vedere il comportamento e l’imprevedibilità alcuni bambini che non conoscono le regole poi me lo tornerete a raccontare”.
Maria Grazia: “L’arma migliore che un docente possa avere è quella di cambiare mestiere abbandonando per sempre l’insegnamento. Lentamente questo accadrà, non si può continuare a lavorare in questo modo dove agli alunni tutto è permesso e loro se lo permettono eccome e gli insegnanti sempre trattati male, umiliati e feriti, ma cosa si crede il mondo che questi sono schiavi?”.
Adriana: “Anche con le telecamere installate, girerebbero la frittata, interpretando a modo loro i fatti e incolpandoti comunque come causa del comportamento dell’alunno”.
Mavi: “Bisogna togliere la responsabilità di tutto ai docenti! Non si ha la minima idea in giro, di cosa voglia dire avere a che fare con decine di ragazzi in contemporanea”.
Elisabetta: “L’unica cosa che mi sento di dire è che il mestiere più bello sta diventando un incubo per chi lo svolge. Scolari maleducati, iperattivi, con tanti di quei disturbi da chiedersi se rispondenti al vero o frutto di disagi familiari e della società. Bambini che non conoscono lingua e costumi, non integrati, in scuole quasi mai sicure, con personale insufficiente, mancante nelle figure necessarie, con insegnanti di sostegno affidati a caso da un algoritmo ‘fasullo’ ed insegnanti soffocati da impicci burocratici e chat di genitori su cui spesso è da stendere un velo pietoso. In questo guazzabuglio, di qui a qualche anno si sarà costretti all’istruzione domiciliare per mancanza di martiri”.
Su questi argomenti il corso Privacy e trasparenza in ambito scolastico, in programma dal 26 ottobre, a cura di Gabriella Chisari.
Il corso non mancherà di affrontare alcuni casi pratici inerenti l’applicazione della privacy e del rispetto della trasparenza nella scuola.
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