Con la didattica distanza diminuisce la partecipazione degli alunni con disabilità. Questo è uno degli aspetti che emerge dal nuovo Rapporto Istat sull’inclusione scolastica con riferimento all’a.s. 2019/2020.
L’attivazione della Didattica a distanza (DAD) a partire dal 9 aprile scorso per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19, ha infatti rappresentato un ostacolo al proseguimento dei percorsi di inclusione intrapresi dai docenti, riducendo sensibilmente la partecipazione degli alunni con disabilità.
Dal Rapporto Istat risulta che oltre il 23% degli alunni con disabilità (circa 70 mila) non ha preso parte alle lezionii, quota che cresce nelle regioni del Mezzogiorno raggiungendo la percentuale del 29%.
I motivi che hanno reso difficile la partecipazione degli alunni con disabilità alla DaD sono diversi; tra i più frequenti sono da segnalare la gravità della patologia (27%), la mancanza di collaborazione dei familiari (20%) e il disagio socio-economico (17%).
Per una quota meno consistente ma non trascurabile di ragazzi, il motivo dell’esclusione è dovuto alla difficoltà nell’adattare il Piano educativo per l’inclusione (PEI) alla Didattica a distanza (6%), alla mancanza di strumenti tecnologici (6%) e, per una parte residuale, alla mancanza di ausili didattici specifici (3%).
Il numero di insegnanti di sostegno risulta essere adeguato alle richieste, ma sono pochi gli specializzati.
Nel 37% dei casi si selezionano i docenti per il sostegno dalle liste curricolari; si tratta di docenti individuati per rispondere alla carenza di insegnanti per il sostegno, ma che non hanno una formazione specifica per
supportare al meglio l’alunno con disabilità. Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolgono attività di sostegno sale al 47% mentre si riduce nel Mezzogiorno attestandosi al 24%.
Nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, che affiancano gli insegnanti per il sostegno, sono più di 57 mila. Si tratta di operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare molto la qualità dell’azione formativa.
La disponibilità di queste figure professionali varia molto sul territorio. A livello nazionale il rapporto alunno/assistente è pari a 4,6; nel Mezzogiorno cresce a 5,5, con punte massime in Campania e in Molise dove supera, rispettivamente, la soglia di 14 e 13 alunni con disabilità per ogni assistente.
Rispetto all’anno scolastico 2017/2018, la presenza di studenti con Bisogni educativi speciali all’interno della scuola è cresciuta del 29% sugli alunni iscritti (+60 mila circa). L’aumento è maggiore nelle regioni del Centro (+ 33%) rispetto a quelle del Nord (+26%).
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