Il decreto legislativo 66 del 2017 in materia di inclusione dovrebbe entrare in vigore il prossimo mese di gennaio ma la maggioranza Lega-M5S è già al lavoro per modificarlo, almeno in parte.
Ad occuparsi del tema è stata fin da subito la senatrice del M5S Bianca Laura Granato che a fine settembre aveva depositato in Parlamento un disegno di legge in materia di attribuzione delle ore di sostegno agli alunni con disabilità.
“Con questo disegno di legge – spiega Granato nella sua pagina FB – vogliamo disinnescare una bomba ad orologeria prevista in un decreto attuativo della cosiddetta “Buona Scuola”, il dlgs 66 del 2017, che trasferisce questa competenza, a partire dal prossimo anno scolastico, a dirigenti scolastici e GIT, i nuovi gruppi per l’inclusione territoriale. Se non interveniamo, l’importantissimo compito svolto finora dal GLHO (un gruppo inter-disciplinare composto da docenti specializzati, operatori sanitari e familiari dello studente con disabilità) verrà affidato ad organi esclusivamente burocratici, in un’ottica di pura razionalizzazione economico-finanziaria”.
Ma la proposta di Bianca Granato mira anche far risparmiare 15 milioni alle casse dello Stato, come si legge nella relazione illustrativa del disegno di legge: “Con le modifiche proposte si provvede anche all’abrogazione dell’articolo 20, comma 4, del decreto legislativo n. 66 del 2017, che ha stabilito che agli oneri derivanti dal funzionamento dei GIT, pari 15,11 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019, si provveda mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all’articolo 1, comma 202, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Una spesa dunque che appare non solo inutile e cospicua (giustificata, secondo la relazione tecnica allegata allo schema di decreto legislativo, dal semiesonero dei due docenti nominati nel GIT per circa 300 ambiti territoriali) ma anche controproducente e dannosa”.
Il disegno di legge Granato affronta solamente un punto del decreto legislativo 66 e può ingenerare l’idea che per la maggioranza di Governo tutto il resto del decreto sia invece accettabile.
Non è così, e lo spiega proprio la senatrice del M5S alla quale abbiamo chiesto un chiarimento su questo aspetto: “Le criticità del sistema inclusione riguardano le incongruenze tra il numero di ore coperte dalla cattedra di sostegno e il numero di ore del piano di studi, il profilo incerto del ruolo degli educatori e degli assistenti della comunicazione. Vogliamo ottimizzare l’attuale impiego delle risorse professionali consentendo piena copertura dell’orario didattico per garantire un servizio di gran lunga più efficace e più efficiente di quello attuale. Per fare ciò ci serve una definizione chiara dei Lep e poi un riordino della materia”.
“Secondo noi – prosegue Granato – il decreto n. 66/17 va nella direzione opposta, per cui senza Lep si è data la possibilità ai GIT di fare economie sui diritti dei nostri studenti diversamente abili. Prima di poter mandare ad effetto il nostro ambizioso progetto, abbiamo pensato di bloccare gli effetti più nefasti del decreto”.
“Non escludo – conclude Granato – che lo stesso Governo intervenga prima di quanto possa fare io con un ddl di iniziativa parlamentare, vista l’urgenza e la gravità della riforma messa in atto nella legislatura precedente a guida PD”.
Questo il video pubblicato sulla pagina Facebook della senatrice:
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