Ed eccola, l’ennesima paura, sottile, strisciante, si insinua nei meandri della mente e destabilizza, disorienta: “Per gli alunni con certificazione occorre qualcosa di DIVERSO”, rispetto a ciò di cui la Scuola italiana ci ha dotato (alunni, famiglie, personale scolastico, società). Questo bisogno DIVERSO non viene ben definito dagli esperti che lo invocano: si va dalle classi speciali a programmi speciali a specialità varie.
Dico solo che per trovare una risposta ci si può appellare a un diritto fondamentale e costituzionale: il diritto allo studio. Ora nessuno viene privato di un diritto se quest’ultimo viene esteso. Lo stesso vale per lo studio. Sarebbe terribile se un futuro brillante medico o astrofisico o avvocato fosse vissuto in una bolla asettica, escluso dalla realtà!
In CLASSE abbiamo ciò che serve (la politica deve aiutare a migliorare, a potenziare i metodi – investendo, operando scelte ragionate – ma la via tracciata sin qui è buona anche se faticosa, e non ci piace vincere facile!): abbiamo i docenti curricolari, il personale di sostegno, i prossimi docenti di sostegno che stanno facendo ore di tirocinio, gli assistenti specialistici… Abbiamo la personalizzazione degli apprendimenti, gli esoneri di parte delle programmazioni per chi ne ha diritto… Ora, con i soldi del PNRR, è stata progettata dalle varie scuole un’impalcatura pregevole che prevede laboratori, esperienze di potenziamento.
Ho sempre visto i ragazzi non rimanere fermi come amebe a guardare ciò che gli si propone, ma ho visto molti di loro incuriositi, capaci di mettersi in gioco proprio sulle competenze e gli obiettivi da conseguire. Ho visto ciascuno correre con le proprie gambe, correre con quelle che ha. Volare con le ali che ha…
Cristina Battistelli