L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con una condizione particolare, come abbiamo più volte sottolineato, passa dal linguaggio che viene usato nei loro confronti. Come abbiamo scritto di recente Evelina Chiocca, presidente del CIIS, ha fatto un ampio elenco di espressioni da non utilizzare.
Ad esempio, secondo Chiocca, non è il caso di parlare di “alunno di sostegno”: “l’alunno è alunno e basta, è una persona senza aggettivazioni e, in quanto tale, va chiamato ‘per nome’, come facciamo con chiunque”. VAI AL CORSO
La scuola, a qualsiasi livello, ha la finalità di promuovere la crescita integrale della personalità di ogni studente. L’apprendimento significativo si sostanzia attraverso la relazione e il riconoscimento che tale apprendimento ha valore oltre la scuola.
Perché questo accada l’ambiente in cui l’apprendimento avviene è fondamentale. L’ambiente è inteso come luogo fisico, ma anche e soprattutto come luogo relazionale. Per apprendere lo studente si deve sentire abbastanza sicuro di poter rischiare di osare oltre ciò che sa, e potersi aprire ai compagni per potersi conoscere, poter condividere, poter cooperare. Tale sicurezza deriva dalla creazione di un ambiente in cui si percepisce che ci si prende cura e ci si assume delle responsabilità, in cui ci si sente parte attiva.
Molti insegnanti chiedono consigli pratici su come attivare processi inclusivi in aula, dove appunto la parola “inclusione” non resti un concetto astratto.
Prima di tutto, bisogna riconoscere che la scuola, a qualsiasi livello, ha la finalità di promuovere la crescita integrale della personalità di ogni studente. L’apprendimento significativo si sostanzia attraverso la relazione e il riconoscimento che tale apprendimento ha valore oltre la scuola.
Perché questo motivo, un ruolo fondamentale per sviluppare l’inclusione è proprio l’ambiente in cui l’apprendimento. L’ambiente è inteso come luogo fisico, ma anche e soprattutto come luogo relazionale.
Ne consegue che per apprendere lo studente si deve sentire abbastanza sicuro di poter rischiare di osare oltre ciò che sa, e potersi quindi aprire ai compagni per potersi conoscere, poter condividere, poter cooperare. Tale sicurezza deriva dalla creazione di un ambiente in cui si percepisce che ci si prende cura e ci si assume delle responsabilità, in cui ci si sente parte attiva.
Su questi argomenti il corso Dinamiche di classe, inclusione e insegnamento, a cura di Claudia Matini, in programma dal 27 gennaio.
Il corso online si propone di promuovere competenze dei docenti nella gestione efficace della relazione educativa per favorire la costruzione di contesti inclusivi.
La Tecnica della Scuola, che opera nel settore scolastico da oltre 70 anni al fianco di docenti e personale, dal 2012 è ente di formazione accreditato dal Ministero dell’Istruzione. La Casa Editrice propone un’ampia offerta formativa tra webinar dedicati ai docenti che vogliono aggiornarsi o approfondire specifiche tematiche, percorsi in e-learning, certificazioni, corsi rivolti alle scuole e corsi di preparazione ai concorsi per aspiranti docenti e dirigenti.
I corsi, a cui è possibile iscriversi anche sulla piattaforma Sofia, sono acquistabili con Carta del Docente. Al termine di ogni percorso è prevista l’emissione di un attestato di partecipazione.
I corsi organizzati dalla Casa Editrice sono in costante aggiornamento, per rispecchiare le reali e concrete esigenze di docenti e dirigenti o aspiranti tali. Queste sono individuate da un team di esperti e formatori con competenze consolidate nel campo della formazione, pronto a garantire supporto costante per i partecipanti ai percorsi formativi.
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