Il report sugli alunni disabili delle scuole italiane pubblicato in queste ore dall’Istat contiene dati di grande interesse.
Intanto si conferma una tendenza in atto da tempo: nell’anno scolastico 2020-2021 il numero gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane è aumentano di 4mila unità con il risultato che, ormai, la percentuale arriva ormai al 3,6% degli iscritti.
“Questa dinamica – osservano i ricercatori dell’Istat – è il risultato della maggiore attenzione nel diagnosticare e certificare la condizione di
disabilità tra i giovani, dell’aumento della domanda di assistenza da parte delle famiglie e della crescente sensibilità del sistema di istruzione ordinaria verso il tema dell’inclusione scolastica”.
C’è un dato confortante: la partecipazione alla didattica da parte degli alunni con disabilità è migliorata sensibilmente passando dal 23% del 2019/20 al 2,3% del 2,3% del 2020-21.
Per gli alunni con disabilità – si legge nel rapporto – le modalità di partecipazione all’attività didattica a distanza sono state diverse: la quota più consistente, il 41%, ha preso parte alla DAD al pari degli altri, ovvero con lezioni a distanza in collegamento con tutti i docenti (curricolari e per il sostegno) e insieme all’intero gruppo classe; per il 38% di alunni la scuola ha invece organizzato percorsi personalizzati con il coinvolgimento
dei coetanei, al fine di evitare l’isolamento dal gruppo dei pari. Per questi studenti, nei periodi in cui la classe ha seguito le lezioni a distanza, la didattica si è svolta sempre in presenza con l’insegnante per il sostegno e con un gruppo ristretto di compagni anch’essi in presenza (25%) o collegati da remoto (13%).
Gli insegnanti per il sostegno che nell’anno scolastico 2020/2021 hanno operato nelle scuole italiane sono più di 191mila – poco più di 184mila nella scuola statale e circa 7mila nella scuola non statale – in crescita di oltre 8mila rispetto all’anno scolastico precedente (+4,4% registrato quasi esclusivamente nella scuola statale).
“A livello nazionale – osserva l’Istat – il rapporto alunno-insegnante, pari a 1,4 alunni ogni insegnante per il sostegno, è più favorevole a quello previsto dalla Legge 244/2007 che raccomanda un valore pari a 2″.
Ma c’è un dato importante: di questi docenti, circa 65mila (il 34%) sono stati selezionati dalle liste curricolari, si tratta cioè di insegnanti che non hanno una formazione specifica, impegnati nelle classi frequentate da alunni con
disabilità per far fronte alla carenza di figure specializzate.
“Questo fenomeno – si legge nel Rapporto – è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolge attività di sostegno sale al 44% mentre si riduce nel Mezzogiorno, attestandosi al 20%. Alla carenza di offerta di insegnanti qualificati si affianca spesso un ritardo nell’assegnazione dell’insegnante per il sostegno. A un mese dall’inizio della scuola, infatti, circa il 20% degli insegnanti per il sostegno non risultava essere stato ancora assegnato. Tale quota sale al 27% nelle regioni del
Nord-ovest e tocca le punte massime in Lombardia (29%) e Liguria (34%)”.
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