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Inclusione scolastica: c’è il decreto per la ricostituzione dell’osservatorio nazionale che però non è ancora stato convocato

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Da Salvatore Nocera riceviamo e pubblichiamo

Il sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato in data 10 settembre 2024 il decreto ministeriale n.185 concernente la ricostituzione dell’osservatorio scolastico che aveva ormai cessato di funzionare per normali termini di decadenza. Non ci sono differenze sostanziali tra il decreto precedente del 2017 e quello attuale.
È ribadito che l’osservatorio si compone di due organi: il comitato tecnico scientifico, che ha i compiti principali di consulenza e pareri al governo, e la consulta delle associazioni, che ha compiti più di dialogo e interlocuzione per fornire proposte al comitato tecnico scientifico. Le uniche differenze che si osservano riguardano in primo luogo la possibilità di invitare a partecipare alle riunioni del Comitato tecnico scientifico l’Autorità per i diritti dell’infanzia e l’adolescenza e il garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità, che è stato istituito col decreto n.20 del 5 febbraio 2024. Altra differenza è la possibilità di riunioni a distanza, norma che è frutto dell’esperienza maturata durante il periodo della pandemia. Conseguentemente, nell’ultima norma non compare più la possibilità per i partecipanti del rimborso per le spese di viaggio. Inoltre, un’altra novità è la esplicitazione all’articolo 6 della presenza dei presidenti di FISH e FAND alle riunioni della consulta, cosa che mancava nel precedente decreto; ciò dovrebbe essere stato conseguenza di una svista dal momento che i due presidenti erano già previsti, come lo sono adesso, come membri effettivi del Comitato tecnico scientifico. Ultima differenza riguarda l’individuazione specifica delle associazioni nazionali componenti la consulta; esse debbono rispettare, come nel precedente decreto, i due requisiti previsti all’articolo 4 di essere presenti in almeno 5 regioni e di avere almeno tremila iscritti. In più, nel nuovo decreto è specificato che le associazioni nazionali verranno “individuate da separato decreto ministeriale”.

OSSERVAZIONI

È strano che della pubblicazione di tale decreto sia stata data scarsissima pubblicità sui mezzi di comunicazione ad eccezione di OrizzonteScuola. Eppure, questo decreto era molto atteso dalle associazioni poiché il precedente osservatorio era rimasto inattivo per quasi tutto l’ultimo anno. Il nuovo osservatorio avrà un grandissimo lavoro da svolgere, dal momento che, a causa del succedersi di diversi governi dal 2015 ad oggi, non è stato ancora possibile dare concreta attuazione ai principi indicati nella legge 107 del 2015, che hanno avuto una esplicitazione normativa nel d.lgs. 66 del 2017. Di tale decreto, infatti, manca ancora la concreta attuazione dell’articolo 3 sulla formulazione da parte del MIM del Profilo professionale nazionale degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione; l’assistenza igienica agli alunni con disabilità, compito assegnato dall’articolo 3 ai collaboratori scolastici, è ancora in Sicilia e specie al Sud è abbondantemente disattesa. Manca poi l’attuazione dell’articolo 4 concernente l’individuazione degli indicatori-descrittori per valutare la qualità dell’inclusione realizzata nelle singole scuole e nelle singole classi, dell’articolo 5 concernente il nuovo sistema di certificazione degli alunni con disabilità e la formulazione del loro profilo dinamico funzionale. Sono state emanate nel dicembre 2022 le linee guida per la formulazione di tale nuovo profilo dinamico funzionale, e sono stati emanati pure i nuovi modelli di Piano educativo individualizzato (PEI), in allegato al d.i. 182 del 2020 integrato col d.m. 153 del 2023. Tali nuovi modelli, però, non possono ancora pienamente essere utilizzati perché non è ancora disponibile la piattaforma su cui dovrebbero funzionare. Manca ancora l’attuazione dell’articolo 6 sul Progetto di vita, del quale il PEI è parte integrante, dal momento che la sua dettagliata articolazione normativa contenuta nel d.lgs. 62/2024 è attualmente soggetta a sperimentazione ed entrerà definitivamente e obbligatoriamente in vigore solo nel 2026. Manca all’appello anche l’attuazione dell’articolo 9 concernente i Gruppi per l’inclusione territoriale (GIT) che, avviati, sono stati immediatamente sospesi. Questa è una lacuna normativa molto grave, perché i GIT sostituiscono i Gruppi di lavoro inter-istituzionali provinciali (GLIP) di cui all’articolo 15 della legge 104 del 1992. Tali gruppi, come adesso i GIT, avevano il compito fra l’altro di provvedere alla stipula degli accordi di programma per l’inclusione scolastica, previsti già dall’articolo 13 comma 1 lettera a) della legge 104 del 1992, che tanto hanno giovato, laddove stipulati, alla qualità dell’inclusione scolastica di quei territori. Manca ancora l’attuazione dell’articolo 11 sull’istituzione delle “sezioni dei docenti per il sostegno didattico”, dell’articolo 12 su corsi di specializzazione biennale per l’inclusione scolastica nelle scuole dell’infanzia e primarie, dell’articolo 13 sull’obbligo di formazione in servizio dei docenti, dell’articolo 14 sulla continuità didattica, che era stata ripresa nell’articolo 8 del decreto legge 71 del 2024 ma immediatamente rinviata all’anno successivo, e manca infine l’attuazione dell’articolo 16 sulla realizzazione dell’istruzione domiciliare. Quasi tutte queste norme necessitano solo di decreti ministeriali per la loro attuazione, e quindi ci si augura che il nuovo osservatorio possa fornire il prescritto parere al MIM, che si spera riesca a sottoporgli le bozze di tali decreti fin dall’inizio del suo funzionamento. Come si vede, per il nuovo osservatorio lavoro ce n’è tantissimo. È invece strano che sono trascorsi quasi tre mesi e ancora l’osservatorio non viene convocato. Si formulano i migliori auguri di pronta convocazione e insediamento di rapido e proficuo lavoro.