Nella seduta plenaria del 1° ottobre, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) si è espresso negativamente sui due decreti proposti dal Ministero dell’Istruzione, riguardanti le modalità applicative del D. lgs 66/2017 in tema di inclusione degli alunni con disabilità.
Il primo parere concerne lo schema di decreto del Ministro dell’Istruzione “Gruppo per l’Inclusione Territoriale (GIT)“. In particolare il CSPI rileva che l’emanazione dei Decreti sulla costituzione del Gruppo per l’Inclusione Territoriale (GIT) e dei Centri territoriali per il supporto (CTS), dopo la Sentenza del Tar del Lazio n. 9795 del 14 settembre 2021, pur non avendo connessioni dirette con quanto impugnato e annullato, potrebbe essere utile se orientata a ridurre il senso di confusione delle scuole sulla tematica
dell’inclusione, razionalizzando e valorizzando le risorse a disposizione.
A questo proposito, il Consiglio evidenzia che le modifiche apportate dal d.lgs. 7 agosto 2019 n. 96 al d.lgs. 13 aprile 2017 n. 66, in particolare all’art. 9 comma 1, che interviene sull’art. 15 della L. 104/92, hanno creato una proliferazione di organismi e una sovrapposizione di competenze, di ruoli e di funzioni degli stessi che, invece di semplificare, rendono caotica la governance territoriale sull’inclusione.
Il CSPI esprime dunque parere negativo sullo Schema di decreto, salvo che vengano accolte tutte le numerose richieste e osservazioni.
Il secondo parere riguarda invece lo schema di decreto del Ministro dell’Istruzione “Centri territoriali di supporto (CTS)“. In proposito, il CSPI ritiene che il contenuto dello Schema di decreto sia esorbitante rispetto alla
delega assegnata che prevede unicamente l’individuazione delle istituzioni scolastiche di riferimento per i CTS, mentre il testo interviene nella definizione di aspetti non previsti dalla norma di riferimento, quali sede, composizione, funzionamento, ecc.
Inoltre, il CSPI rileva anche in questo caso che le modifiche apportate dal d.lgs. 7 agosto 2019 n.96 al d.lgs. 13 aprile 2017 n. 66, hanno creato una proliferazione di organismi con una sovrapposizione di competenze, di ruoli e di funzioni che, invece di semplificare, rendono caotica la governance territoriale dell’inclusione. Pertanto, il CSPI ritiene che le funzioni e le modalità di collaborazione, relazione e coordinamento tra i diversi organismi territoriali operanti sul tema dell’inclusione possano essere opportunamente definite nel decreto di funzionamento del GIT.
Sulla base di queste motivazioni, il CSPI esprime parere negativo in merito allo schema di decreto.
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