Home Disabilità Inclusività scolastica e autismo: due storie tra criticità e speranze

Inclusività scolastica e autismo: due storie tra criticità e speranze

CONDIVIDI

Disabilità e scuola, raccontiamo le storie di due ragazzi autistici, un bambino di 7 anni e un adolescente di 15 e le loro difficoltà di inclusione nel sistema educativo italiano.

La battaglia legale per un cambio di istituto

A Reggio Emilia, un bambino di sette anni è stato al centro di una controversia legale. Come riporta Il Corriere, dopo contrasti con la precedente scuola, i genitori hanno richiesto il trasferimento a un altro istituto, incontrando però il rifiuto della scuola d’origine. La famiglia, decisa a garantire al figlio un ambiente migliore, ha portato il caso al Tar di Parma, che ha dato loro ragione. Ora il bambino frequenta la nuova classe, ma il percorso ha evidenziato difficoltà strutturali nella comunicazione tra famiglie e scuole.

Marwa Mahmoud, assessora alle Politiche educative, e Paolo Bernardi, dirigente scolastico provinciale, hanno commentato: “Non ci sono stati intenti discriminatori, ma difficoltà di comunicazione e divergenze educative. Occorre riflettere su come migliorare la collaborazione tra le parti per garantire il benessere del minore”.

L’odissea di Giacomo, 15 anni, per accedere alla scuola superiore

Diversa, ma altrettanto significativa, la storia di Giacomo, un adolescente appassionato di geografia, che conosce ogni capitale e bandiera del mondo. Dopo la terza media, la sua famiglia si è scontrata con un muro di rifiuti, spesso mascherati da consigli velati a cercare scuole “più adatte”. Le istituzioni pubbliche, pur volenterose, non hanno saputo offrire garanzie sulla presenza e competenza degli insegnanti di sostegno, costringendo i genitori a scegliere un istituto privato.

“Le risorse sono insufficienti – denuncia Federica, la madre di Giacomo a Il Giorno – e gli insegnanti di sostegno non sempre hanno la preparazione necessaria, essendo spesso docenti di altre materie ricollocati in un ruolo delicato”. Il problema non è isolato: su oltre 330mila studenti con disabilità, i docenti di sostegno qualificati sono poco più di 230mila, e il 40% non ha specializzazione.