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Incontro a Bari e critiche alla Moratti

In vista di questo incontro è stato elaborato un appello, cui è possibile aderire attraverso il seguente indirizzo di posta elettronica: appelloistruzione@virgilio.it (cliccabile da "Ulteriori approfondimenti"). Ecco il testo dell’appello proposto dai promotori dell’iniziativa:

"Pensiamo che la scuola italiana debba cambiare. E vogliamo costruire  già da subito un percorso di cambiamento. Non certo quel pericoloso ritorno indietro rappresentato dalla proposta Moratti: un’idea di scuola selettiva, che non fa crescere cultura e sapere per tutti, che non offre pari opportunità a ognuna e ognuno, che precarizza il lavoro dei docenti, che mette in discussione il carattere pubblico della scuola, che risparmia sul futuro dei giovani. Una proposta inadeguata ai bisogni di sapere e conoscenza della società contemporanea e dannosa per il Paese: una proposta da cancellare. Una riforma, infine, imposta dall’alto col metodo della decretazione e che ha sempre rifiutato sedi pubbliche e trasparenti di elaborazione pedagogica e culturale.
Noi la pensiamo diversamente. Non crediamo possibile né oggi né mai imporre una riforma della scuola con un’operazione burocratica che non ascolti le esigenze del mondo della scuola e che soprattutto non parta dallo straordinario patrimonio di esperienza finora accumulato grazie all’operato dei tanti docenti e dei dirigenti scolastici e grazie allo spirito di ascolto, attenzione e disponibilità degli operatori della scuola nei confronti degli studenti e delle famiglie e viceversa. E perciò  riteniamo necessario  mettersi da subito al lavoro, con una grande campagna di discussione sulla scuola che vogliamo.
Crediamo  necessario costruire un progetto per la scuola pubblica a partire dalla volontà di confrontarsi e di mettersi in rete di tutti quei soggetti che nella scuola operano e che per la scuola hanno messo a disposizione le proprie energie, la propria passione, la propria intelligenza.
Vogliamo ripartire da alcuni punti fermi, per noi irrinunciabili: la laicità della scuola, il suo carattere pubblico, il prolungamento dell’obbligo scolastico, la qualità della didattica, il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro di tutti i docenti e di tutti i lavoratori della scuola.
È su questi temi  che intendiamo confrontarci in un appuntamento che vuole coinvolgere e mobilitare insegnanti, lavoratori non docenti, studenti, genitori e in generale tutte quelle forze e quei soggetti sociali, politici e istituzionali, che hanno voglia di lavorare a un progetto comune e condiviso per la nostra scuola."

La prime firma dell’appello è di Alba Sasso, componente Ds nella Commissione cultura e istruzione della Camera dei deputati, la quale in vista dell’incontro del 13 settembre a Bari, ha replicato alle affermazioni rilasciate dal ministro Letizia Moratti durante la conferenza stampa relativa all’apertura del nuovo anno scolastico.
"Il ministro Moratti – afferma l’esponente dell’opposizione – apre l’anno scolastico come fosse in un consiglio d’amministrazione. Elenca dati, cifre, dividendi. Affida alla stampa il suo bilancio: virtuale e in cui tutto torna. E lancia il suo slogan felice: un nuovo Rinascimento".
"Non è un nuovo Rinascimento – prosegue Alba Sasso – se si minacciano sanzioni contro quei dirigenti scolastici che non nomineranno i tutor, se la scuola vive con disagio, con conflitto o con disinteresse l’avvio di una riforma non condivisa, non partecipata, che mette in discussione l’autonomia didattica e il dettato costituzionale. Che sono anch’esse leggi della Repubblica. Non è un nuovo Rinascimento se gli effetti delle ultime finanziarie riducono risorse, tagliano sul numero degli insegnanti, se la gestione dissennata del reclutamento (neanche una parola ministro per quelle migliaia di insegnanti che quest’estate a Bari, come in tante altre città, hanno patito il caos delle graduatorie nell’attesa drammatica di sapere se avrebbero lavorato o no) rimette in discussione diritti acquisiti e crea nuove ingiustizie".
"Dov’è il nuovo Rinascimento – si chiede il responsabile dei Ds in Commissione cultura – se l’incertezza sui destini della secondaria superiore (che ne sarà dei tecnici, dei professionali) fa aumentare a dismisura le iscrizioni ai licei? E dov’è il nuovo Rinascimento se si taglia sugli insegnanti di sostegno, sui mediatori culturali per i bambini immigrati , insomma su tutte quelle esperienze che rendono la scuola più ricca, più qualificata, più capace di rispondere alle sfide difficili dell’oggi?"
Vengono anche contestati i dati illustrati dal Ministro in relazione alla dispersione scolastica, che per la Sasso è stata nascosta "riducendo l’obbligo scolastico e lasciando agire indisturbati i diplomifici".

Redazione

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