L’incontro svoltosi nella mattinata dell’8 gennaio fra Ministero e sindacati non ha fugato dubbi e perplessità in merito alla gestione dei problemi legati all’incremento dei contagi.
“In queste ore – commenta il presidente nazionale dell’ANP Antonello Giannelli – il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l’ordine delle decine e addirittura centinaia e questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste. A mio avviso è molto improbabile che il sistema sanitario, nonostante il supporto delle farmacie nell’esecuzione dei tamponi per gli studenti della scuola secondaria, possa smaltire tempestivamente l’enorme carico di lavoro.”
“Le scuole – prosegue il presidente ANP – sono ancora in attesa di ricevere le preannunciate forniture di mascherine FFP2 da parte della struttura commissariale. Inoltre, malgrado le nostre richieste dei giorni scorsi, non risultano ancora pubblicati i dati effettivi sulle classi in DAD, sulle unità di personale sospeso e sul numero di dipendenti e di alunni in quarantena. Numeri che, temiamo, cresceranno nei prossimi giorni.”
Nel corso dell’incontro i tecnici ministeriali hanno presentato ai sindacati la bozza di circolare applicativa del decreto legge del 7 gennaio, bozza che – secondo Flc-Cgil – “altro non è che una semplice trasposizione dei contenuti del decreto legge governativo, che non scioglie le criticità e i numerosi dubbi segnalati dalle scuole e che nella sua insufficienza e farraginosità arriva anche troppo in ritardo rispetto alla ripresa del 10 gennaio”.
E sul dilemma “scuola in presenza/didattica a distanza” il segretario generale Francesco Sinopoli ha pochi dubbi: “Non si può fare della didattica in presenza un mero spot, non sostenuto da nessun intervento efficace come quello della fornitura di mascherine ffp2 per tutti i lavoratori che abbiamo ancora una volta sollecitato durante l’incontro”.
“In questi mesi – aggiunge ancora Sinopoli – si è scelto di risparmiare risorse sugli organici e destinarle ad altre misure diverse dalla scuola. Non si è neanche preso in considerazione un intervento sulla ventilazione. Se davvero la scuola in presenza fosse stata una priorità allora anche le indicazioni per la pausa natalizia avrebbero dovuto essere più prudenziali. Scegliere di mettere i consumi al primo posto è una scelta che ha un prezzo”.
Anche la segretaria generale di Cisl Scuola Maddalena Gissi si mostra preoccupata e in una dichiarazione rilasciata all’AGI afferma: “Ci sono tutte le incertezze relative anche al momento di gestione mensa e in casi, anche lì, di sorveglianza preventiva. Aspettiamo la nota che sarà inviata dal ministero dell’Istruzione alle scuole ma non c’è sicuramente un percorso facile. Le scuole chiuderanno per difesa della salute perché chi non ci ha pensato a livello nazionale non sa che purtroppo a livello periferico i dirigenti hanno delle responsabilità”
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