C’è grande soddisfazione fra le organizzazioni sindacali dopo l’incontro odierno con il ministro Patrizio Bianchi.
Secondo la Flc-Cgil il Ministro “ha dimostrato grande attenzione per la centralità della scuola e un approccio nuovo e disponibile nel rapporto con le parti sociali”.
“Per la FLC – aggiunge il segretario nazionale Francesco Sinopoli – è necessario elevare complessivamente i livelli di istruzione del Paese partendo dall’estensione del tempo scuola, che deve diventare un punto di forza delle politiche scolastiche dei prossimi anni, assieme all’obbligatorietà della scuola dell’infanzia e all’introduzione dell’obbligo scolastico a 18 anni”.
Anche per Maddalena Gissi, segretaria nazionale Cisl Scuola si è trattato di “un incontro positivo, sia per gli obiettivi su cui il ministro intende caratterizzare la sua azione di governo, sia per il metodo di lavoro proposto, che riconosce l’importanza e il valore del confronto con le organizzazioni sindacali”.
“Il ministro – aggiunge Gissi – si è detto intenzionato a sviluppare in modo continuo e sistematico il confronto indicando alcuni temi su cui mettersi da subito il lavoro: conclusione dell’anno scolastico in corso e avvio di quello successivo, reclutamento e formazione, mobilità del personale, Recovery Plan”.
Pino Turi, segretario nazionale Uil Scuola, parla di “cambio di passo e cambio di tendenza”.
“Non c’è solo un cambio di velocità – aggiunge – ma una diversa direzione”.
Turi sottolinea che “abbiamo 213 mila insegnanti precari e che servono soluzioni alternative” perché ormai il sistema dei concorsi “ha mostrato tutti i suoi limiti nella scuola”.
“La scuola – commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti – non è un’azienda, ma un’importante istituzione della nostra Repubblica per il cui bene dobbiamo remare tutti nella stessa direzione; perciò apprezziamo la disponibilità all’ascolto e al dialogo dichiarata dal ministro Bianchi, che segna un cambio di passo significativo e che auspichiamo possa inaugurare una nuova stagione improntata ad una reale collaborazione”.
Nel corso dell’incontro il Ministro ha annunciato di aver parlato con il collega Renato Brunetta per capire quando sarà possibile aprire il tavolo contrattuale.
In proposito proprio Di Meglio osserva: “Sappiamo bene che con le risorse a disposizione non sarà possibile fare miracoli, ma dobbiamo agire affinché in termini retributivi gli insegnanti smettano di essere fanalino di coda della pubblica amministrazione. Recuperato finalmente il divario con gli altri dipendenti pubblici, poi potremo pensare a colmare anche quello con i docenti degli altri Paesi europei”.
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