Sul fronte delle pensioni ci sono “posizioni articolate da parte delle organizzazioni sindacali” ma “come governo abbiamo lavorato per una valutazione più largamente condivisa”. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine del tavolo con i sindacati.
In apertura del tavolo, il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni spingeva per un accordo con i sindacati: il pacchetto di misure del governo sulle pensioni è “molto rilevante e sostenibile. Dal nostro punto di vista un buon risultato. Se arriva il sì dei sindacati il pacchetto sarà più forte”.
La proposta del governo
“L’esecutivo, si legge nel documento presentato, si impegna a garantire l’allargamento dei requisiti d’accesso alle prestazioni per le lavoratrici con figli, oltre quindi alla riduzione dei contributi necessari di sei mesi per ogni figlio fino a un massimo di due anni, al fine «di avviare il processo di superamento delle disparità di genere e dare primo riconoscimento di valore sociale del lavoro di cura e di maternità svolto dalle donne”.
L’altro aspetto che viene preso in considerazione è quello dei giovani. Nel testo viene sottolineata la necessità di discutere su “la sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani, al fine di assicurare l’adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo, con riferimento sia alla pensione anticipata che a quella di vecchiaia; dello sviluppo della previdenza complementare nel settore privato nell’ambito di un confronto aperto anche alle rappresentanze delle organizzazione dei datori di lavoro”.
Tra le novità, un allargamento delle categorie esentate dall’aumento dell’età pensionabile. Le categorie di lavori gravosi da esentare dall’aumento dei requisiti per la pensione, che scatteranno dal 2019, diventano 15 (da 11) perché si aggiungono altre 4: operai e braccianti agricoli, marittimi, addetti alla pesca, siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti ad alte temperature. Per poter usufruire del beneficio della pensione anticipata, le attività gravose devono essere state svolte per almeno 7 anni nei 10 precedenti il pensionamento, e bisogna possedere “una anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni”.
La Cgil
In realtà non tutti i sindacati sono soddisfatti: “Il confronto si è mosso dentro un sentiero stretto di risorse. Questa è la prima critica che vogliamo ribadire. La scarsità di risorse è figlia ed effetto di scelte che vengono fatte”, afferma la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’incontro governo-sindacati sulle pensioni.
“Una legge di bilancio che non interviene sui nodi del Paese perde la sua occasione”, ha sottolineato Camusso, per la quale nella manovra “ci sono molte partite aperte, a cominciare dal rinnovo dei contratti pubblici”. “Il nostro giudizio sul testo proposto dal governo sulla previdenza è di grande insufficienza“, ha aggiunto la leader della Cgil, per la quale “è un’occasione persa, in termini di prospettiva del sistema, pensiamo in particolare ai giovani e alle donne”.
“La vertenza previdenziale è aperta”, ha aggiunto Camusso, che ha annunciato per il 2 dicembre “la prima mobilitazione della Cgil”.
La Cisl
“La Cisl ritiene che il percorso prospettato dal governo e la sintesi fatta siano assolutamente positivi. E’ quindi un giudizio positivo del percorso e del lavoro fatto”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine dell’incontro sulle pensioni a Palazzo Chigi.
La Uil
“Abbiamo concluso questo percorso. E visto implementare la nota di sintesi presentata del governo, recuperando alcuni chiarimenti chiesti”. Così il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine dell’incontro sulle pensioni a Palazzo Chigi.
“Se partiamo dalla valutazione che le risorse sono scarse, abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date. Abbiamo aperto una breccia sulla rigidità della legge Fornero” ottenendo il riconoscimento che i lavori sono diversi.