Quello di oggi fra i sindacati e il ministro Bianchi è stato un incontro puramente ricognitivo; di fatto il Ministro si è limitato ad ascoltare i diversi leader sindacali che – a loro volta – hanno espresso le proprie richieste.
Nel concreto il confronto è stato poco più che formale.
Tutti i sindacati presenti hanno sottolineato l’importanza di affrontare al più presto il problema del rinnovo contrattuale.
Rino Di Meglio (Gilda) ha evidenziato la necessità che nella stesura dell’atto di indirizzo si tenga conto della specificità del comparto scolastico perché, se si dovessero prevedere aumenti proporzionali agli stipendi in corso, la scuola ne uscirebbe ancora una volta penalizzata.
Bombardieri (Uil) e Turi (Uil-Scuola) hanno proposto di definire un documento di carattere generale che identifichi gli obiettivi di medio e lungo periodo (infrastrutture, investimenti e politica sanitaria).
Per la Cgil è intervenuto Maurizio Landini che ha ricordato che oggi c’è da affrontare una “vera e propria emergenza educativa: dispersione scolastica, abbandoni, spopolamento delle aree interne, tanti giovani che non studiano e non sono in formazione (NEET), bassi livelli di istruzione tra gli adulti”.
Per Luigi Sbarra (Cisl) e Maddalena Gissi (Cisl Scuola) si è trattato di “un incontro importante per dare continuità e profondità a un percorso concertato di riforme che veda nella Scuola e nelle filiere della conoscenza dimensioni fondamentali per il futuro della comunità nazionale”.
“Da subito e con urgenza – aggiungono – vanno definite insieme le azioni per una conclusione sostenibile dell’anno scolastico e su una riapertura al 1° settembre in condizioni di massima efficacia e sicurezza”.
“Abbiamo di fronte un obbligo – ha detto il Ministro – fare in modo che la scuola torni ad essere il centro del Paese, un centro dinamico, un motore di sviluppo per uscire dalla pandemia, ma anche dalla stagnazione. Abbiamo di fronte un anno costituente, un anno in cui dobbiamo essere capaci di valorizzare al massimo la nostra scuola”.
Nei prossimi giorni si dovrebbero aprire tavoli tematici di reale confronto per arrivare prima di Pasqua alla firma di un vero e proprio “Patto per l’istruzione”.
“Il Patto – spiega Bianchi – avrà un ampio respiro, guardando sia a temi di stretta attualità, primo fra tutti, l’avvio ordinato ed efficiente del prossimo anno scolastico, ma anche ad una visione di scuola che va costruita con l’aiuto di tutti”.
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