Solo dei piccoli passi avanti. Sono quelli che il Miur, attraverso il suo primo responsabile, il ministro Profumo, ha fatto nella riunione del 10 gennaio, la prima del 2012, coi sindacati della scuola per cercare di trovare una soluzione alle tante questioni aperte. Diciamo subito che sugli argomenti che più interessavano i rappresentanti dei lavoratori non ci sono particolari novità: il Miur ha confermato l’intenzione di avviare i Tirocini Formativi Attivi (Tfa) entro un paio di mesi e con le regole annunciate nell’ultimo incontro; i rilievi economici sulla mobilità professionale del personale Ata (al momento bloccata) sembrerebbero superati, ma anche su questo versante manca l’ufficialità.
Anche per quanto riguarda le relazioni sindacali con la Funzione Pubblica e il tema degli scatti automatici, siamo ancora nell’ambito delle promesse: sugli incrementi stipendiali il ministro ha comunque confermato l’impegno ad una soluzione positiva, che già nella settimana prossima potrebbe concretizzarsi attraverso la definizione della la certificazione dei risparmi da parte della Commissione costituita dai rappresentanti del ministero dell’Economia e dell’Istruzione.
Soprattutto sugli incrementi stipendiali i sindacati speravano in un impegno formale. Tanto che pure la Uil Scuola, in genere tra le organizzazioni più moderate, ha definito “inaccettabile il ritardo con cui si procede. Considereremo risolta la questione – ha tagliato corto il sindacato guidato da Di Menna – quando le persone che ne hanno maturato diritto avranno i soldi in tasca”.
Durante l’incontro coi sindacanti, ma soprattutto nel corso di un intervento tenuto alla Camera sulle linee programmatiche del suo mandato, Profumo ha colto l’occasione per presentare una serie interventi tesi a sburocratizzare, semplificare e modernizzare il sistema istruzione. Tra gli obiettivi strategici da centrare, il Ministro ha confermato che “non servono altre riforme”. Ma anche detto che si adopererà per il rafforzamento delle competenze di base dei giovani; la valorizzazione della professionalità dei docenti e dell’apprendimento in una pluralità di contesti; l’esigenza di far dialogare i sistemi di istruzione, formazione e lavoro per il rilancio della cultura tecnica e scientifica e il sostegno all’occupazione; la necessità di promuovere e sostenere l’innovazione digitale nella scuola.
Tra i diversi interventi da attuare, Profumo ha poi parlato di “rilancio e lo sviluppo dell’autonomia nelle scuole; un nuovo modello di governance del servizio scolastico; indicazioni nazionali e curricula; lo sviluppo del sistema nazionale di valutazione; il recupero delle aree scolastiche più compromesse; la promozione di merito e eccellenza; l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli edifici scolastici; la scuola paritaria nel sistema pubblico di istruzione; l’innovazione digitale nella scuola”.
Il programma del nuovo Ministro non ha entusiasmato la Flc-Cgil, che avrebbe voluto sentire parlare di temi come ripresa degli investimenti, rafforzamento degli organici, nuove norme sul reclutamento e il passaggio all’organico funzionale sulla base dell’offerta formativa delle scuole: “inoltre non è stato chiarito – ha detto il segretario Pantaleo – cosa si voglia inserire nel decreto sullo sviluppo e sulla semplificazione da parte del Governo e ribadiamo che in presenza di atti unilaterali che incidono sulle condizioni di lavoro, sull’occupazione e sulla qualità formativa torneremo a mobilitarci. Per cambiare la scuola italiana serve prima di tutto più democrazia e più partecipazione cancellando la concezione autoritaria delle relazioni sindacali imposta della ex- Ministra Gelmini”.
Sul nuovo corso del dicastero di viale Trastevere anche gli altri sindacati sono sembrati tutt’altro che entusiasti. Francesco Scrima, leader Cisl Scuola, ha spiegato che su certi temi come “il sostegno all’autonomia delle scuole, le nuove modalità di reclutamento e la modernizzazione del sistema per un uso più efficiente delle risorse” abbiamo “chiesto che si apra subito un approfondito confronto di merito, su progetti chiari e non su generici annunci”.
“Abbiamo apprezzato l’impegno del ministro – ha incalzato la Uil, che ha anche proposto la detassazione, così come avviene nel settore privato, del lavoro aggiuntivo che viene fatto nelle scuole – : verificheremo in che modo si passerà dalle dichiarazioni ai provvedimenti”.
Lo Snals si è soffermato sul tema della formazione iniziale e del reclutamento, che secondo il sindacato autonomo dovrebbero prevedere inevitabilmente “la definizione delle nuove classi di concorso, in cui vanno salvaguardati i diritti acquisiti da chi è in servizio, del Clil (Insegnamento lingua inglese negli istituti superiori) e del sostegno”.
Per la Gilda, il confronto a viale Trastevere è stato anche l’occasione per avanzare due proposte:diminuire l’orario d’insegnamento negli ultimi anni di servizio, impiegando i docenti in attività di tutoraggio; dare il via libera al part time più pensione, in modo da liberare un numero consistente di posti sui quali inserire i neo assunti. A proposito della possibile reiterazione delle sperimentazioni avviate lo scorso anno scolastico su merito e premialità, la Gilda ha espresso al Ministro forti riserve sul modo in cui è stata affrontata fino a ora la valutazione degli insegnanti “tesa solo a creare qualche elenco di bravi docenti, ma senza ricadute effettive sul miglioramento della scuola”.
Le questioni continueranno ad essere affrontate già durante questa settimana: i primi incontri verteranno sulle modalità con cui dare attuazione alla mobilità professionale del personale non docente.
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