Sono Marco Flace da Santeramo in Colle (BA), alunno privatista preparato da una scuola privata a distanza.
Vorrei porre alla vostra cortese attenzione delle osservazioni in merito all’art. 1 co. 7 decreto legge del 08/04/2020 n. 22.
1. Questo decreto è incostituzionale perché viola l’art. 3 Cost. il quale stabilisce che non sono ammesse distinzioni di “condizioni personali e sociali”, l’essere privatisti è una condizione personale e sociale.
2. Molto spesso chi si presenta da privatista è stato preparato da una scuola privata, o da un insegnate privato, questo decreto affossa gli istituti privati in favore di quelli pubblici, si è lottato tanto contro la cortina di ferro e il comunismo, però la ministro Azzolina è più comunista di Stalin.
3. Con l’emergenza COVID-19, la differenza tra i frequentanti della scuola pubblica e i privatisti si è estinta, rimanendo di fatto solo uno status formale ma per niente sostanziale.
4. Con la separazione negli esami tra i frequentanti della scuola pubblica e privatisti, si va a distruggere il confronto generando una differenza di scala valutativa: si va ad amplificare il fenomeno consistente nel millantare da parte dei professori della scuola pubblica la “grande preparazione” dei loro alunni (i loro alunni son madrelingua inglesi, matematici, storici, chimici, fisici, biologi e chi più ne ha più ne metta) per vantare se stessi (professionalità ecc.) distruggendo la professionalità delle scuole private, insegnanti privati ecc..
Per tali motivi, oggettivi, oltre a quelli già fatti presente da altri studenti, questa norma incostituzionale, oltre che ingiusta per una serie di ragioni, va assolutamente eliminata: privatisti e “frequentanti” scuola pubblica (ora anche loro seguono l’insegnamento a distanza) vanno trattati allo stesso ed identico modo.
Marco Flace
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