Categorie: Estero

Incredibile in Egitto: prof colpisce a pugni l’alunno provocandone la morte

Classi da oltre 50 alunni, docenti impreparati, scarsa preparazione e visione pedagogica: è questa purtroppo la scuola oggi per molti paesi del mondo. Come in Egitto, dove un micidiale cocktail anti-educativo, come quello appena descritto, ha portato all’incredibile uccisione di un alunno, appena undicenne, per mano di un insegnante di matematica colto probabilmente da una sorta di raptus giustiziero.
Il motivo, decisamente futile, è che il giovane alunni non aveva fatto i compiti a casa. Il docente egiziano, che dovrà ora comparire in Tribunale con una pesantissima accusa: “dopo aver usato la bacchetta – sostiene la Bbc – Haitham Nabeel Abdelhamid, 23 anni, ha portato il ragazzino fuori dalla classe colpendolo violentemente allo stomaco”.
Il piccolo, Islam Amr Badr, è dapprima svenuto e poi è morto per arresto cardiaco in ospedale. Il caso, verificatosi due mesi fa alla scuola elementare Saad Othman alla periferia di Alessandria, ha scatenato rabbia in tutto l’Egitto. E’ previsto che perfino il Ministro dell’Educazione sarà coinvolto nel processo in qualità di testimone.
Il padre del bambino, Amr Badr Ibrahim, è convinto che alte persone dovrebbero finire in tribunale oltre all’insegnante. “Il problema è l’insegnamento e gli insegnanti perché non se ne riescono a trovare di bravi. Come è stato possibile lasciare sulla cattedra un uomo simile?”, si chiede il padre. In Egitto, dove da diversi anni ormai da più parti si chiede una riforma del sistema scolastico nazionale, insegnanti giovani e spesso impreparati devono gestire classi che possono arrivare a contenere tra i 60 e i 100 alunni. Situazioni didattiche incredibili che possono portare, soprattutto se dietro la cattedra c’è un docente non all’altezza della situazione, anche ad epiloghi cui si stenta a credere.
 
Alessandro Giuliani

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