Rispondendo ad una interrogazione dell’on. Rosa De Pasquale (PD) il sottosegretario ai Beni Culturali Roberto Cecchi ha liquidato con due battute la complessa e spinosa questione del pagamento dell’indennità di reggenza per i docenti vicari che sostituiscono il dirigente scolastico.
Il sottosegretario non è andato troppo per il sottile e ha ricordato che “l’articolo 34 del vigente contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto scuola sottoscritto il 29 novembre 2007 disciplina l’istituto dei collaboratori del dirigente scolastico indicando che questi ultimi (nel numero di due unità) sono retribuibili, in sede di contrattazione d’istituto, con i finanziamenti a carico del fondo per le attività aggiuntive di cui all’articolo 88, comma 2, del medesimo contratto collettivo”.
“Come è noto – ha aggiunto Cecchi – nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, non esistono risorse finanziarie ulteriori rispetto a quelle appena descritte da destinare alle finalità in esame”.
Il rappresentante del Governo ha anche sottolineato che le nuove norme in materia di esonero e semiesonero per i docenti vicari sono più stringenti rispetto al passato a seguito delle modifiche introdotte dall’articolo 19 del D.L. 98/2011.
“La predetta modifica – ha aggiunto Cecchi – rientra in un contesto di misure intese a conseguire una razionalizzazione e una riduzione della spesa pubblica; conseguentemente un nuovo intervento sulla stessa deve necessariamente essere oggetto di apposita previsione normativa, previa valutazione dei relativi effetti sul bilancio dello Stato”.
Inevitabile la replica di Rosa De Pasquale: ”Mi dichiaro insoddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che considero superficiale, in quanto si limita ad elencare ed esplicare la ben nota normativa vigente in materia. In particolare va stigmatizzata l’esiguità e l’assoluta inadeguatezza delle risorse inserite all’interno del fondo d’istituto per far fronte alle retribuzioni dei docenti vicari, i quali, tuttavia, continuano a svolgere il loro ruolo con profondo spirito di sacrificio e di responsabilità”.
Adesso si attendono le prese di posizione delle organizzazioni sindacali che già da alcune settimane hanno aperto il contenzioso su questa materia con il Ministero.
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