68 ragazze di una scuola superiore gestita dalla setta induista Swaminarayan, nello stato di Gujarat, sono state portate con la forza nei bagni del collegio e costrette a togliersi gli slip per dimostrare di non avere il ciclo che in alcune aree dell’ India è considerato un tabù e un peccato.
Le studentesse, secondo il direttore della scuola nella città di Bhuj, le ragazze avrebbero violato il regolamento anti-ciclo dell’istituto, lo “Shree Sahajanand Girls Institute” , in base al quale durante il periodo delle mestruazioni una giovane non può entrare nel tempio nè in cucina e soprattutto non deve «toccare» le altre studentesse. Non solo, in classe devono sedere all’ultimo banco, a mensa devono mangiare da sole e lavare i piatti che hanno utilizzato. C’è, infine, un registro sul quale le ragazze devono scrivere il loro nome e il primo e l’ultimo giorno di ciclo. Ma, ha raccontato una di loro, da due mesi nessuno lo ha più fatto visto le restrizioni alle quali sono sottoposte le studentesse con le mestruazioni.
E di fronte a questa sorta di ammutinamento, la rappresaglia della scuola che ha fatto inoltre pressione per non raccontare la storia, riportata invece dalla BBC.
Dopo la denuncia tuttavia, se da un lato il consiglio di amministrazione dell’istituto ha definito l’episodio «spiacevole» e annunciato un’inchiesta, la vice-rettrice dell’università con la quale il college è affiliato, Darshana Dholakia, ha accusato le studentesse di aver infranto il regolamento.
Eppure, riportano le Agenzie, due anni fa una sentenza della Corte Suprema aveva stabilito che tutte le donne, comprese quelle «in età fertile», potevano accedere al tempio di Sabarimala, in Kerala, uno dei luoghi più sacri dell’induismo, suscitando però violente protesta anche da parte di moltissime donne per cui di fatto non è mai stata applicata.
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