Il lavoro del Comitato scientifico nazionale per l’attuazione delle Indicazioni nazionali per il primo ciclo, rinnovato esattamente un anno, fa non riprende nel migliore dei modi.
Sembra infatti che l’idea di rivedere la durata della scuola media (o meglio della secondaria di primo grado), portandola da tre a due anni, non sia piaciuta molto al Comitato ma più per una questione di metodo che di merito.
Il Comitato, infatti, si è riunito per la prima volta proprio giovedì 31 agosto: sarebbe stato quindi opportuno che, prima di parlarne pubblicamente, i vertici del Ministero avessero almeno chiesto un parere anche solamente informale al Comitato chè invece è venuto a conoscenza della iniziativa del vertici ministeriali tramite gli organi di stampa.
C’è da dire che il Comitato è formato, come si legge nel decreto istitutivo del 1° agosto scorso, da “accademici ed esperti di comprovate professionaità, capacità ed esperienza nel campo dell’innovazione didattica e della formazione dei docenti”.
Coordinato dal professor Italo Fiorin, il Comitato ha il compito di “indirizzare, sostenere e valorizzare le iniziative di formazione e di ricerca per aumentare l’efficacia dell’insegnamento, in corenza con le finalità e i traguardi previsti dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.
Ne fanno parte docenti universitari (Elisabetta Nigris e Rosetta Zan, oltre allo stesso Fiorin), tre dirigenti tecnici (Patrizia Bettini, Franca Da Re e Maria Rosa Silvestro), due ex dirigenti tecnici (Giancarlo Cerini e Gisella Langé), un dirigente scolastico (Sergio Cicatelli), un direttore generale (Carlo Petracca), un ricercatore universitario (Franca Rossi) e un docente di scuola primaria (Franco Lorenzoni).
Vedremo se nei prossimi mesi il Comitato verrà chiamato in causa dal Ministero per fornire pareri e proposte sulla revisione dell’impianto complessivo della scuola del primo ciclo.