Le indicazioni riguardanti il contrasto del Covid-19 nelle scuole in vista del prossimo anno scolastico, contenute in una circolare congiunta del Ministero dell’Istruzione, del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e della Conferenza delle Regioni diffusa lo scorso 5 agosto è ancora sotto torchio.
A fare eco alle dure critiche provenienti dalla stessa Accademia della Crusca sul modo in cui sono state comunicate queste indicazioni sono state Ella Bucalo e Paola Frassinetti, rispettivamente responsabile dipartimenti Scuola e Istruzione. In un comunicato di oggi, 26 agosto, le due hanno contestato la poca chiarezza del documento.
“Come la Scuola può contrastare la diffusione del Covid, che a settembre dovrà gestire, ‘il terzo anno’ del virus, ce lo dovrebbe spiegare una circolare del 5 agosto scorso, elaborata dall’Istituto superiore di Sanità, dai ministeri di Salute e Istruzione e dalla Conferenza delle Regioni. Diciamo ‘dovrebbe spiegare’ perché in realtà è criptica, dato l’uso di termini inglesi”.
Alle due deputate non va giù, questione peraltro già ampiamente affrontata dall’Accademia della Crusca, l’uso, a loro dire, improprio e assolutamente non necessario di termini inglesi in un documento che dovrebbe essere più chiaro possibile e che, invece, avrà magari prodotto più dubbi che altro. “‘Preparedness e readiness’, termini inglesi che, va ammesso, abbiamo dovuto cercare su Google per conoscerne il significato, sono peraltro sinonimi, tradotti nella nostra bella lingua italiana significano ‘preparazione, prontezza’, ma ai mittenti della circolare deve essere parso più logico complicare la comprensione del testo”, hanno detto con amarezza la Bucalo e la Frassinetti.
Le due deputate concordano con l’Accademia sul fatto che già solo il titolo sembra fuorviante. “Basta soffermarsi al titolo della circolare per capire: ‘Indicazioni strategiche ad interim per la preparedness e readiness ai fini della mitigazione delle infezioni da Sars-Cov-2 in ambito scolastico‘. Ecco perché giustifichiamo l’attacco dell’Accademia della Crusca che definisce tale utilizzo ‘un modo sbagliato di parlare di sanità a scuola, perché rendono poco comprensibili i testi agli occhi dei cittadini’. Critica che condividiamo, specie perché si sono messi in quattro per partorire lo scempio della comprensibilità”, hanno dichiarato.
“Nulla di nuovo per la Scuola italiana: complicarne la gestione ai dirigenti pare essere l’obiettivo principale di governo”, hanno concluso, dure, le due.
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