Sta prendendo avvio in questi giorni la procedura di consultazione sulle Indicazioni Nazionali promossa dal Ministero dell’Istruzione.
Nel concreto si tratta di un questionario disponibile on line al potranno rispondere tutti docenti.
Il questionario è strutturato in diverse sezioni alle quali si può rispondere in gruppi formali o informali, con le modalità decise da ciascuna scuola.
Si apre con domande sulla struttura generale del documento delle Nuove Indicazioni nazionali per passare al tema delle finalità della scuola dell’infanzia e del primo ciclo al profilo dello studente.
Poi si toccano la questione della organizzazione del curricolo e il rapporto tra autonomia delle scuole e Nuove Indicazioni nazionali.
Non mancano domande su valutazione e valorizzazione nella scuola del primo ciclo.
Dopo di che si entra nel merito dei contenuti specifici a partire da struttura delle Indicazioni della Scuola dell’infanzia e campi di esperienza.
Si passa quindi alla struttura di ciascuna disciplina (italiano, latino, lingua inglese, seconda lingua comunitaria, storia, geografia, matematica, tecnologia, scienze, musica, strumento musicale, arte e immagine, educazione motoria/educazione fisica).
Per molte discipline, si chiede se si condivide l’impianto che prefigura un percorso “verticale” degli studi meglio scandito e articolato, se sarebbe più utile ampliare le conoscenze suggerite nelle diverse classi del primo ciclo, o se l’approccio metodologico, pur innovativo, richiederebbe maggior peso e tempo.
Si chiude con domande sul livello di leggibilità del documento, sia dal punto di vista linguistico che grafico.
Ad una prima lettura sembra che non ci sia molto spazio per chi voglia esprimere critiche più radicali e puntuali: per esempio risulta difficile capire come si possa rispondere alla domanda sul programma di storia se non si condivide l’idea di fondo espressa nel capitolo dedicato (“solo l’Occidente conosce la storia” e insegnamento come racconto senza specifico uso ed analisi delle fonti documentali).
Non a caso nei social già si susseguono critiche e prese di posizione sulle modalità di consultazione delle scuole decise dal Ministero.
Per compilare il questionario ci sarà tempo fino al 10 aprile.
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