Attualità

Indicazioni Nazionali, altre prese di posizione contro la decisione del Ministro di voler riscrivere l’impianto pedagogico della scuola di base

Si moltiplicano le prese di posizione di “pezzi” importanti della comunità scientifica nazionale contro la revisione delle Indicazioni Nazionali fortemente voluta dal ministro Valditara (scelta perseguita con assoluta convinzione al punto da essere stata inserita dal Ministro fra le priorità indicate nell’atto di indirizzo 2025).

Ultimo, in ordine di tempo, è il documento firmato dalla Società Italiana di Pedagogia, la cui presidente Gabriella Agrusti accusa il Ministro di voler “procedere dando pochissimo spazio al confronto pubblico, rilasciando frequenti annunci con una marginale consultazione delle comunità accademiche e del mondo della scuola”.
“Nella ferma convinzione che le Indicazioni Nazionali rappresentino un riferimento fondamentale per immaginare la scuola di domani e che, quindi, debbano riflettere la strutturale pluralità della società italiana – sottolinea Agrusti – si reputa necessario superare qualunque posizione ideologica non suffragata da evidenze scientifiche o da argomentazioni culturali ampiamente condivise e intraprendere un percorso di dialogo che possa accogliere i contributi dei tanti attori dell’istruzione”.
Secondo la Società Italiana di Pedagogia è indispensabile che l’operazione voluta dal Ministro si svolga all’interno di un dibattito in cui, “pur nella coscienza della pluralità delle posizioni, tutti gli interlocutori abbiano la stessa dignità e si possano incontrare nel comune terreno del rigore scientifico e della serietà culturale”.
“Auspicando che vi siano occasioni per ovviare alle criticità già segnalate da altre comunità scientifiche – conclude Agrusti – si invitano i decisori politici e coloro che hanno dirette responsabilità nelle attuali riforme una maggiore sobrietà istituzionale e al doveroso rispetto per le società scientifiche degli ambiti disciplinari di riferimento”.
La presa di posizione della Siped fa seguito ad analoghi documenti di altre associazioni, come la Società italiana di didattica della storia e il Giscel (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica).
Quest’ultima associazione, in particolare, ha protestato anche per le esternazioni della presidente della Commissione incaricata della revisione delle Indicazioni, Loredana Perla, in merito ad un ipotetico calo di competenze linguistiche degli studenti italiani legato alla diffusione delle proposte di Tullio De Mauro di cui proprio quest’anno ricorrono i 50 anni.

Reginaldo Palermo

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