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Indicazioni Nazionali: è in arrivo una nota di indirizzo del Ministro

Per rispondere alle critiche suscitate dalla notizia della lettera inviata alle case editrici sul rapporto fra libri di testo e programmi/indicazioni nazionali, il Ministro sceglie il palcoscenico del Convegno su “Sussidiarietà ed educazione” svoltosi il 24 gennaio a Roma.
I tempi sono ormai maturi per la revisione delle indicazioni nazionali: questo in estrema sintesi il “messaggio” che Giuseppe Fioroni lancia alle scuole.
Il Ministro coglie l’occasione anche per annunciare di aver già messo al lavoro un gruppo di esperti che dovranno anche redigere una vera e propria “nota di indirizzo” da inviare a tutti i docenti del primo ciclo di istruzione per ricordare innanzitutto che programmi e indicazioni non possono essere considerati prescrittivi.
“La scuola dell’autonomia – ha detto il Ministro – non è declinabile con una pedagogia di Stato così come la dignità della professione docente non è coniugabile con il sistema delle circolari che danno indicazioni sul come fare quando fare e cosa insegnare”.
Secondo Fioroni “oltre alle importanti competenze che dobbiamo definire, c’è la necessità di dare comunque indirizzi sui saperi, consapevoli che dobbiamo consegnare ai nostri ragazzi quel patrimonio di storia e di valori che rappresentano la nostra identità nazionale, sapendola coniugare con l’innovazione che guarda al futuro, ma anche con l’accompagnamento alla ricerca e alla conoscenza di se stessi e alla costruzione dell’identità delle nuove generazioni”.
Le dichiarazioni di Fioroni sono una risposta indiretta alle molteplici critiche sollevate da sindacati e movimenti e che nelle ultime settimane si sono intensificate in modo significativo.
Va segnalato piuttosto un passaggio del comunicato con cui Cgil-Flc prende ufficialmente posizione sulla questione della lettera agli editori.
Riferendosi all’ipotesi di lasciare le scuole libere di adottare indicazioni morattiane, programmi precedenti o altro ancora Cgil-Flc afferma: “In realtà il rischio di alimentare un’idea di scuola fai da te è vero ma non così concreto perché le scuole, soprattutto quelle del primo ciclo, potendo contare su una consolidata esperienza didattica che fa perno sui Programmi della scuola elementare dell’85 e della scuola media del ’79 e sugli Orientamenti della scuola materna, di alto profilo e condivisi, non fa che ricollegarsi a quelle pratiche”.
Il messaggio insomma è chiaro: se il Ministro pensa di risolvere il problema della Indicazioni Nazionali demandando ogni decisione alle scuole, sappia di poter contare sul “via libera” di Cgil-Flc che, a questo punto, potrebbe accettare una soluzione del genere.

Reginaldo Palermo

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