L’idea del minsitro Valditara di rivedere le Indicazioni nazionali sta incontrando critiche e resistenze.
La Flc-Cgil, soprattutto, critica la proposta sia nel merito che nel metodo.
Secondo il sindacato di Gianna Fracassi uno dei principali punti di contesa è la formazione della Commissione nominata che – osserva Flc-Cgil – risulta costituita esclusivamente da docenti universitari con una chiara inclinazione politico-culturale che non rispecchia la diversità pedagogica presente nel Paese.
Criticata anche l’assenza di rappresentanti del mondo scolastico quotidiano, che ha sperimentato e applicato le attuali linee guida negli ultimi dieci anni.
Le preoccupazioni non riguardano solo la mancanza di inclusività nella formazione della commissione, ma anche l’orientamento ideologico della revisione. La Flc-Cgil teme infatti che si stia cercando di indirizzare la scuola italiana verso una formazione identitaria nazionalistica e un addestramento al lavoro, piuttosto che promuovere un apprendimento critico e riflessivo.
Un cambiamento verso una scuola che semplifica e linearizza i contenuti potrebbe portare a una formazione che non favorisce la capacità degli studenti di problematizzare la realtà e di sviluppare un pensiero critico. È essenziale, invece, incoraggiare l’acquisizione di un pensiero riflessivo, capace di cogliere la molteplicità dei punti di vista, in un contesto pluri-interculturale e multietnico.
Secondo il sindacato di Gianna Fracassi, inoltre, la proposta di revisione potrebbe minare l’approccio dinamico e flessibile del curricolo, che integra metodologie didattiche e contenuti in una prospettiva interdisciplinare, valorizzando l’autonomia progettuale e didattica delle istituzioni scolastiche e la libertà d’insegnamento.
Un ritorno alla rigidità dei programmi ministeriali potrebbe ridurre la capacità delle scuole di adattarsi alle esigenze specifiche dei loro contesti.
Di fronte a queste preoccupazioni, è fondamentale difendere l’attuale impianto delle indicazioni nazionali, che promuovono una scuola laica, plurale e inclusiva.
La scuola – sostiene in conclusione Flc-Cgil – deve rimanere un presidio di democrazia, capace di riconoscere e valorizzare le differenze, e di promuovere una cittadinanza attiva e consapevole, come previsto dalle Indicazioni nazionali del 2012.
Ha fatto bene il ministero dell'Istruzione a non riprogrammare le prove concorsuali del 2022 (per…
Questa mattina, venerdì 20 dicembre, a Zagabria, in Croazia, un 19enne ha fatto irruzione in…
Un docente su due è favorevole a non appesantire il carico di lavoro degli studenti…
Sul portale INPA sono disponibili i due bandi per la selezione dei componenti delle commissioni…
L’istituto tecnico G. Marconi di Dalmine, in provincia di Bergamo, una delle istituzioni più all’avanguardia…
Alla fine l’educazione alimentare nelle scuole paga! Con tempi medio-lunghi, d’accordo, ma i risultati si…