Una cittadinanza attiva, partecipata e consapevole, è questo l’elemento di maggior rilievo nelle Indicazioni nazionali del I ciclo di istruzione, presentate giovedì 22 febbraio al Miur dalla ministra Valeria Fedeli e dal Comitato scientifico nazionale coordinato dal professor Italo Fiorin.
Il nuovo documento, “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”, ricalca quello pubblicato nel 2012, con particolare rilievo ai temi della cittadinanza, dell’educazione alla sostenibilità, delle lingue, del pensiero matematico e computazionale, del digitale e della Costituzione. Questo anche in ragione delle novità che saranno introdotte nell’esame finale del I ciclo in cui già da quest’anno si terrà maggiore conto, nel colloquio orale, delle competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione.
“Il nostro compito è quello di dare gli strumenti ai giovani per capire e gestire il cambiamento della nostra società”, ha spiegato la ministra Valeria Fedeli. “Conoscere il cambiamento è l’unico modo per dare forza agli strumenti dell’educazione. Il tema dell’educazione è anche un tema di cittadinanza attiva, partecipata, consapevole e responsabile, che presuppone cultura, conoscenza e approfondimento.
Il documento – ha aggiunto – risponde a quanto ci verrà chiesto per l’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU in tema di sostenibilità, dove viene richiesta una trasversalità di contenuti e di innovazione per la formazione. Un’educazione che dovrà essere coordinata a livello europeo. Così come è centrale il tema della statistica per una capacità di lettura oggettiva dei dati, a cui si aggiunge il tema del digitale che cambia la qualità e i tempi dell’apprendimento.
Non possiamo quindi sottovalutare il tema dell’alfabetizzazione digitale. Qui entra il senso nuovo di cittadinanza e Costituzione, una Costituzione che va studiata e non soltanto letta. Servono processi attivi di conoscenza per vivere in modo attivo nella società e costruire una cultura della democrazia. Il documento presentato , ha sottolineato la ministra , non è una integrazione né una riscrittura delle Indicazioni nazionali. “Non si tratta di aggiungere nuovi insegnamenti, ma di ricalibrare quelli esistenti”.
Il documento sarà ora consegnato alle scuole e messo alla ‘prova sul campo’. Sarà oggetto di consultazione e confronto con le istituzioni scolastiche e la comunità scientifica nazionale per un eventuale intervento di regolazione sulle Indicazioni nazionali. “E’ un testo aperto alla partecipazione degli insegnanti per essere costruito insieme, infatti è un testo partecipato”, ha spiegato Italo Fiorin. “Vorremmo includere anche le famiglie e le realtà sociali del Paese perchè le indicazioni sono il riferimento culturale e pedagogico per l’elaborazione del curricolo, sono il cuore dell’offerta formativa delle scuole. La missione della scuola deve essere quella di consegnare competenze per affrontare l’incertezza del futuro”.
La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del MIUR assicurerà misure di accompagnamento avvalendosi della collaborazione del Comitato scientifico nazionale per Indicazioni. Saranno organizzati seminari nazionali su tre ambiti tematici: Cittadinanza e Costituzione, Cittadinanza digitale, Cittadinanza e sostenibilità. Saranno poi raccolte le esperienze più significative per costituire un archivio dinamico delle innovazioni metodologiche e didattiche, come base utile per alimentare la ricerca sul curricolo, la formazione in servizio e l’evoluzione delle Indicazioni.
Indicazioni Nazionali E Nuovi Scenari
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