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Indicazioni nazionali istituti professionali, cosa è cambiato con la recente revisione dei percorsi? – Preparazione concorso Ds

La guida per gli aspiranti dirigenti scolastici della Tecnica della Scuola: cosa bisogna sapere per superare il concorso in attesa del bando? Oggi parliamo di Indicazioni Nazionali negli istituti professionali.

Il D. Lgs 61/2017 ha revisionato i percorsi dell’Istruzione Professionale e il raccordo con i percorsi dell’Istruzione e Formazione Professionale e il D.I. 92/2018  disciplina i profili di uscita dei diversi indirizzi di studio.

La revisione dei percorsi ha preso avvio con le prime classi nell’anno scolastico 2018-2019 ed è stata completata in questo anno scolastico 2022/2023, che ha, quindi, segnato la definitiva abrogazione del D.P.R. 87/2010.

Il decreto contiene tre allegati: Allegato A, dove è riportato il nuovo Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECUP), comune a tutti gli indirizzi; Allegato B, dove sono riportati i quadri orari dei nuovi indirizzi di studio; Allegato C, dove sono riportate le tabelle sulla confluenza degli indirizzi, articolazioni e opzioni già presenti nel D.P.R. n. 87/2010, all’interno dei nuovi indirizzi di studio.

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Il Decreto legislativo disciplina la revisione dei percorsi dell’Istruzione Professionale, in raccordo con quelli dell’Istruzione e Formazione Professionale, attraverso la ridefinizione degli indirizzi e il potenziamento delle attività didattiche laboratoriali.

L’assetto organizzativo

Gli istituti professionali sono caratterizzati da undici indirizzi di studio:

  • Agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane
  • Pesca commerciale e produzioni ittiche (di nuova introduzione)
  • Industria e artigianato per il Made in Italy
  • Manutenzione e assistenza tecnica
  • Gestione delle acque e risanamento ambientale (di nuova introduzione)
  • Servizi commerciali
  • Enogastronomia e ospitalità alberghiera
  • Servizi culturali e dello spettacolo (di nuova introduzione)
  • Servizi per la sanità e l’assistenza sociale
  • Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico
  • Arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico.

Al termine lo studente consegue il diploma di istruzione secondaria di secondo grado.

I profili di uscita degli undici indirizzi sono contenuti nel Regolamento applicativo, che fornisce la correlazione di ciascuno degli indirizzi con i codici Ateco delle attività economiche elaborati dall’Istat, con le qualifiche e i diplomi professionali di Istruzione e Formazione Professionale. Nel quadro dei codici Ateco, le scuole possono elaborare e specializzare percorsi innovativi coerenti con esigenze specifiche del territorio.

La struttura quinquennale dei percorsi è articolata in un biennio unico e in un successivo triennio, con distinte annualità del terzo, quarto e quinto anno.

Il biennio presenta una struttura unitaria per consentire il raggiungimento degli obiettivi fondamentali dell’obbligo di istruzione e creare le basi di una formazione professionalizzante. Le attività e gli insegnamenti di istruzione generale e di indirizzo sono aggregati in assi culturali, che costituiscono l’ossatura dei quadri orari complessivi e che rappresentano il punto di riferimento sia per la progettazione dei percorsi didattici, in una logica di organizzazione interdisciplinare degli apprendimenti, sia per l’organizzazione della didattica per Unità di Apprendimento.

Le istituzioni scolastiche, all’interno del monte ore curriculare, hanno a disposizione una quota non superiore a 264 ore da destinare alla personalizzazione degli apprendimenti e alla realizzazione del Progetto Formativo Individuale in base alle esigenze formative rilevate, alle potenzialità da valorizzare o alle necessità di recupero di eventuali carenze riscontrate.

Il D.Lgs 61/2017 offre alle scuole la possibilità di svolgere nel biennio azioni didattiche, formative ed educative organizzate in periodi didattici, che possono anche essere collocati in due diversi anni scolastici.

È questa una modalità organizzativa utile per garantire la flessibilità dei percorsi in relazione alle esigenze degli studenti e per gestire i passaggi tra il sistema di Istruzione Professionale e quello di Istruzione e Formazione Professionale. L’articolazione in periodi didattici facilita, infatti, l’adozione di modalità che prevedono di poter lavorare su classi aperte, gruppi di livello e di interesse e costituisce una preziosa opportunità  per individualizzare e personalizzare le azioni e le attività didattiche.

Il successivo triennio è articolato in una struttura oraria ripartita in un terzo, quarto e quinto anno e si caratterizza per la prevalenza delle ore dell’Area di indirizzo rispetto a quelle dell’Area di istruzione generale, nonché per una più incisiva dimensione laboratoriale.

Il modello didattico

Il modello didattico improntato al principio della personalizzazione educativa ha lo scopo di consentire a ogni studente di rafforzare e implementare le proprie competenze per l’apprendimento permanente, ma anche di orientare il proprio progetto di vita e di lavoro, anche per migliori prospettive di occupabilità.

Il profilo culturale, educativo e professionale specifico per i percorsi di istruzione professionale, comune ai relativi profili di uscita degli indirizzi di studio, è connotato da uno stretto raccordo della scuola con il mondo del lavoro e delle professioni, ispirato ai modelli duali di apprendimento promossi dall’Unione Europea per intrecciare istruzione, formazione e lavoro (Vocational Education and Training – VET) e la personalizzazione dei percorsi è resa riconoscibile e comunicabile mediante il Progetto Formativo Individuale.                                                                                   

Agli undici indirizzi di studio corrispondono specifici profili di uscita e risultati di apprendimento declinati in termini di competenze, abilità e conoscenze e possono essere declinati dalle scuole in percorsi formativi richiesti dal territorio coerenti con le priorità indicate dalle Regioni.

Gli alunni, al termine del primo ciclo di istruzione, possono scegliere tra i percorsi della Istruzione Professionale, realizzati dalle istituzioni scolastiche statali o paritarie, per il conseguimento dei diplomi quinquennali, i Percorsi dell’ Istruzione e Formazione professionale, realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni e dalle Province autonome per il conseguimento di qualifiche triennali e di diplomi professionali quadriennali.

Il Decreto Legislativo, inoltre, consente agli studenti che abbiano conseguito la qualifica triennale nella Istruzione e Formazione Professionale di passare al quarto anno dei percorsi di Istruzione Professionale oppure di proseguire il proprio percorso di studi presso le istituzioni formative accreditate o presso quelle istituzioni scolastiche che erogano i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale in regime di sussidiarietà.

Il Comitato Tecnico Scientifico

Gli istituti professionali possono costituire un Comitato Tecnico Scientifico composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica.

Il Comitato è un organismo con funzioni consultive e propositive per l’organizzazione delle aree di indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità e rappresenta una opportunità per aprire la scuola al territorio e stabilire rapporti con il mondo del lavoro e delle professioni.

Per assicurare continuità alle azioni progettate, programmate e realizzate dalle scuole nella loro autonomia, anche ai fini del monitoraggio, della valutazione dei risultati e del controllo di qualità dei processi attivati, è opportuno che il Comitato duri in carica almeno per tre anni.

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La Tecnica della Scuola, oltre a webinar, percorsi in e-learningcertificazionicorsi rivolti alle scuole organizza corsi di preparazione ai concorsi come il corso di preparazione al concorso Ds di 30 ore articolato in 8 moduli che affronta in modo esaustivo gli argomenti del programma dell’esame, destinato a docenti, aspiranti dirigenti e dirigenti in servizio.

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