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Indicazioni nazionali, la riforma non riguarderà le materie scientifiche. Manzi (Pd): l’autonomia dei docenti è a rischio

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Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara avrebbe istituito una commissione per la revisione delle indicazioni nazionali e delle linee guida relative al primo e al secondo ciclo di istruzione”: questo quanto rivelato a inizio maggio da Flc Cgil, facendo scoppiare un’intensa polemica.

Indicazioni nazionali, la polemica

Il riferimento del sindacato confederale guidato da Gianna Fracassi è, in particolare, ad un articolo pubblicato dal Corriere della Sera, nel quale si spiega anche che al fine di “formulare proposte per la revisione delle Indicazioni nazionali e delle linee guida”, il Ministro ha nominato una commissione di esperti “di comprovata qualificazione scientifica e professionale” con a capo la professoressa Loredana Perla dell’università di Bari.

L’iniziativa era stata velatamente annunciata il 2 maggio dallo stesso Valditara durante un intervento tenuto a Frosinone e nel parlare della necessità di potenziare arte e musica già nella scuola primaria.

Oggi, 15 maggio, la Commissione Cultura alla Camera ha svolto interrogazioni a risposta immediata su questioni di competenza del Ministero dell’Istruzione e del Merito. La sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti ha risposto ad un’interrogazione proprio sul tema delle indicazioni nazionali, avanzata da Manzi (Pd) e da Piccolotti (Avs).

“Le indicazioni nazionali relative al primo e secondo ciclo di istruzione rappresentano un documento fondamentale per la scuola italiana, alla base di una proposta educativa all’avanguardia, che valorizza il ruolo della scuola come contesto di promozione ed esercizio di cittadinanza attiva. Chiediamo chiarimenti in ordine alle notizie riportate dalla stampa nei giorni scorsi relative alla nomina di una commissione incaricata di riformare quel documento. Avremmo voluto conoscerne le motivazioni, i compiti assegnati ad una commissione con una composizione parziale, le modalità di coinvolgimento dell’intero mondo della scuola”, ha detto Manzi.

Indicazioni nazionali, le rassicurazioni di Frassinetti

Ecco la risposta di Frassinetti: “Il ministro ha chiarito che l’obiettivo del ministero è ripristinare la centralità dei saperi e valorizzare la funzione culturale dei docenti. È stata istituita una commissione con un provvedimento ancora in fase di registrazione che avrà il compito di raccogliere le riflessioni provenienti dal mondo della scuola con la massima apertura e partecipazione. La riforma non riguarderà le materie scientifiche. Il ministero favorirà il dibattito”, ha assicurato.

Manzi ha replicato dichiarandosi non soddisfatta: “Compiti generici. Temiamo che sia un primo passo per andare a incidere pesantemente sull’autonomia delle istituzioni scolastiche”. Piccolotti le ha fatto eco: “Abbiamo paura che ci sia l’idea di mettere al centro non più la capacità di pensare e di riflettere ma un indottrinamento. Vogliamo una scuola che insegni ad avere spirito critico”.