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Indicazioni Nazionali: pochi soldi per la formazione

Le modalità decise dal Ministero per realizzare l’ “accompagnamento delle Indicazioni Nazionali 2012” sta creando non pochi malumori nelle scuole del primo ciclo di istruzione.
Il problema, da noi già segnalato non appena venne pubblicata la CM 22 del 26/08/13, è legato alle scarse risorse destinate all’operazione: 1.600.000 euro, di cui 1.360.000 riservati alle scuole e 240mila agli Uffici regionali per interventi di sistema (formazione di dirigenti scolastici e figure di sistema ed eventuali misure compensative).
Sempre la CM 22 prevede la costituzione di reti di scuole (viene suggerita la misura di una rete per 4 scuole) a ciascuna delle quali viene assegnato un finanziamento di 4mila euro. A conti fatti, questo significa che sull’intero territorio nazionale si potranno istituire 340 reti: in sostanza per il 2013/2014 le attività di formazione potrebbe riguardare al 20-25% delle scuole del primo ciclo.
Entro la fine di ottobre le scuole devono presentare le proprie candidature e entro la fine di novembre gli USR dovranno predisporre l’elenco definitivo delle reti istituite e dei relativi stanziamenti.
Ed è proprio per questo che dai territori arrivano già le prime proteste.
Come ad esempio quella importante e significativa dell’Andis (Associazione nazionale dirigenti scolastici) del Piemonte che in documento inviato all’USR e al Ministero “esprime all’unanimità forti critiche e perplessità” sull’operazione.
“Tutte le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione – si legge nel documento – sono infatti chiamate a rendere operative, già dal corrente anno scolastico, le nuove Indicazioni Nazionali attraverso un profondo rinnovamento della didattica che pone l’acquisizione di competenze, sapere ma anche saper essere e saper fare, al centro del percorso educativo”.
“Si tratta
– aggiungono ancora i dirigenti piemontesi – di un passaggio né breve né semplice, che richiede per le scuole autonome la disponibilità di adeguate risorse, sia in termini di organico, svincolato dal rigido rapporto classe-cattedra e quindi opportunamente funzionale e flessibile, sia in termini di finanziamenti per l’allestimento e la manutenzione di laboratori efficienti nel tempo”.
“Tale delicato e strategico passaggio
– sottolinea l’Andis – non può in nessun caso prescindere da adeguati processi di formazione per tutto il personale docente”.
L’Associazione dei dirigenti chiede insomma che la formazione sia estesa a tutto il personale docente in modo da poter fornire “il necessario supporto a un ambizioso progetto di rinnovamento della scuola italiana quale certamente le Indicazioni Nazionali rappresentano”.
Forse un modesto aiuto potrebbe arrivare dal decreto legge 104 sul quale i deputati del PD hanno presentato un emendamento che prevede che le attività di formazione e aggiornamento indicate dall’articolo 16 riguardino anche le misure di accompagnamento alla applicazione delle Indicazioni.
Se l’emendamento verrà accolto in Commissione Cultura, una piccola fetta dei 10milioni di euro che il decreto stanzia per il 2014 dovrebbe riguardare le attività di formazione sulle Indicazioni.
In tempi di magra anche un paio di milioni di euro in più potrebbe servire a qualcosa.

Reginaldo Palermo

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