Didattica

Indicazioni nazionali, Valditara: si parte il 1° settembre 2026 con programmi e libri di testo aggiornati, poi ogni scuola farà il suo curricolo d’istituto

I nuovi programmi scolastici, figli delle indicazioni nazionali della scuola primaria introdotte dal ministero dell’Istruzione, entreranno in vigore dall’anno scolastico 2026/2027. Ed è già corsa contro il tempo, perchè in contemporanea saranno anche pronti i libri di testo adeguatamente aggiornati: il doppio impegno è stato pubblicamente preso il 2 aprile dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante un’interrogazione degli onorevoli Grippo e Bergonzoni di Azione specifica sugli esiti della pubblicazione, avvenuta l’11 marzo scorso, della bozza sulle “Nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione 2025”.

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, il titolare del Mim ha detto di avere “avuto un confronto diretto con l’Associazione Italiana Editori: i tempi sono risultati compatibili con la produzione di materiali didattici, coerenti con le nuove indicazioni, in tempo, dunque, per la loro adozione a partire dall’anno scolastico 2026/27”.

Valditara è tornato sulle motivazioni che hanno prodotto tale decisione: dopo avere parlato della “consapevolezza della rilevante portata culturale di questa revisione”, il ministro ha tenuto a dire che “negli ultimi decenni – ha spiegato – si sono affermate tendenze pedagogiche che hanno portato al decadimento di alcune conoscenze. Abbiamo voluto recuperare il senso della nostra identità per capire chi siamo e da dove veniamo. La definizione delle Indicazioni è prerogativa del Mim a cui spetta il compito di fornire gli obiettivi generali, nel pieno rispetto dell’autonomia delle scuole”.

Per questi motivi, ha continuato, “abbiamo voluto ridare importanza alla grammatica, alla sintassi, alla scrittura, alla memorizzazione delle poesie, al latino, all’epica e ad altro ancora. Abbiamo voluto recuperare il senso della nostra identità attraverso la valorizzazione della storia dell’Occidente, per capire da dove veniamo, chi siamo e dove vogliamo andare”.

E ancora: “L’Occidente rappresenta valori importanti, universali come la democrazia, la libertà, l’umanità, la buona fede e l’equità, oggi più che mai attuali. Abbiamo peraltro prestato anche una particolare attenzione a informatica e matematica”.

Valditara ha ricordato che “secondo la legge la definizione delle Indicazioni nazionali è prerogativa del ministero dell’Istruzione, cui spetta il compito di fornire indirizzi generali, obiettivi di apprendimento e competenze attese: le scuole, nel pieno rispetto della loro autonomia, sono libere di costruire il proprio curricolo d’istituto e di articolare la didattica nei modi a loro più congeniali”.

Quindi, Valditara si è soffermato sullo “spirito che sta dietro all’emanazione delle nuove indicazioni: un’azione responsabile, seria, motivata, lontana da ogni tentazione di accentramento o imposizione, ma animata da una ferma volontà della scuola italiana a svolgere il suo compito fondamentale”, che è quello di “fornire le competenze, trasmettere i saperi per consentire ad ognuno di valorizzare e di realizzare i propri talenti“.

I due esponenti di Azione, gli onorevoli Grippo e Bergonzoni, nella replica, hanno sostenuto che “non c’è bisogno che il Ministero entri nel dettaglio sulle materie scolastiche: agli insegnanti bastano le linee guida“, mentre sarebbe più importante intervenire sul fatto che “solo il 40% degli studenti ha accesso al tempo pieno” ed inoltre è giunto il momento di “stabilizzare i vincitori di concorso”.

Alessandro Giuliani

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