Sono una docente di lettere di Palermo ho scritto alla vostra redazione per dare sfogo alla rabbia e all’indignazione che provo io, così come tantissimi colleghi di lettere, verso i commissari del concorso scuola 2016 dell’ambito AD04.
In Sicilia, la commissione dell’ ambito AD04 relativa alle classi di concorso di lettere, dopo aver corretto le prove scritte effettuate a partire dal 2 maggio, il 12 ottobre ha reso pubblico l’elenco di coloro che hanno superato lo scritto, (sono passati solo 281 candidati a fronte dei 900 circa che avevano partecipato). La notizia ha creato un generale malcontento e rabbia in molti professori, che da decenni serviamo con dedizione e professionalità la scuola italiana e nello specifico quella siciliana, che oltre alla preparazione acquisita durante i corsi abilitanti, i master, i corsi di perfezionamento ci siamo preparati ed abbiamo continuato a studiare per il concorso, abbiamo investito risorse economiche ed umane nei vari corsi di preparazione per il concorso, ed eravamo convinti, molti di noi, di avere risposto correttamente ai quesiti proposti.
Ad accrescere il malcontento e la rabbia ha contribuito la notizia giunta il 19 ottobre dall’ufficio scolastico regionale della Sicilia:” gran parte dei commissari componenti la commissione giudicatrice si è dimessa”
La notizia ha suscitato forte indignazione verso coloro che si sono assunti la responsabilità di valutare e giudicare la professionalità di colleghi preparati ed esperti e professionisti nel loro lavoro, e che per motivi che tutti i partecipanti non ammessi alla prova orale vorremmo conoscere, si sono dimessi.
Ci chiediamo: Perché non dimettersi prima di correggere la prova scritta? Hanno ricevuto forti pressioni? Si sono resi conto del danno commesso? Hanno avuto paura degli eventuali ricorsi e degli inevitabili accesso agli atti? Troppi i dubbi e le perplessità in merito all’accaduto.
Ancora un lato oscuro di questo concorso che la scuola non meritava, non meritavamo noi Professori, professionisti ed educatori che compiamo quotidianamente con coscienza la nostra professionalità, mi dispiace che purtroppo non sia stata valutata la nostra competenza e preparazione e che la Scuola, asse portante della società, sia al suo interno divisa e carica di dissidi.
Un altro effetto della “Buona Scuola”!