Nel 2018, in fase sperimentale, il Consiglio d’Europa ha diffuso una versione rinnovata del QCER – Quadro Comune Europeo di riferimento per le Lingue, che dopo un ampio processo di elaborazione, pilotaggio e consultazione era stato pubblicato e reso ufficiale per la prima volta nel 2001, contribuendo all’attuazione dei principi del Consiglio per sostenere la promozione dell’apprendimento riflessivo e dell’autonomia dello studente, soprattutto in campo linguistico.
Nell’aprile del 2020 è stato pubblicato in inglese il Companion Volume “Common European Framework of Reference for Languages: Learning, Teaching, Assessment”, che illustra i cambiamenti occorsi nel corso di quasi venti anni.
Si basa su una serie di documenti e risorse che è stata elaborata per sviluppare ulteriormente i principi e gli obiettivi educativi di base del QCER, non solo per lingue straniere/seconde ma anche per le lingue della scuola e lo sviluppo di programmi di studio e per promuovere l’educazione plurilingue e interculturale. Negli anni il Consiglio d’Europa ha spesso ricevuto richieste di continuare a sviluppare gli aspetti del QCER, in particolare i descrittori illustrativi della lingua seconda/estera, per andare ad integrare i descrittori del 2001, introducendo quelli per la mediazione, le reazioni alla letteratura e l’interazione online, che sono diventati sempre più rilevanti nel corso degli anni.
Sono stati inoltre ridefiniti i “livelli plus” e un nuovo livello “Pre-A1”, che rispondano alla richiesta di descrizioni più elaborate dell’ascolto e della lettura nelle scale esistenti, e altri descrittori per altre attività comunicative come l’interazione online, utilizzando le telecomunicazioni. Inoltre, è stato favorito un processo di adattamento per rendere neutri i descrittori dal punto di vista del genere e “modalitativamente inclusivi” (e quindi applicabili anche a lingue dei segni), a volte cambiando i verbi e a volte offrendo le alternative “speaker/segnatore”.
I descrittori per le nuove aree rappresentano quindi un importante arricchimento dell’apparato descrittivo originale e il Consiglio d’Europa spera possano contribuire ad aumentare la consapevolezza dei messaggi pedagogici e linguistici del QCER, in particolare nella formazione degli insegnanti.
L’INDIRE, l’istituto nazionale documentazione, innovazione, ricerca educativa, ha pubblicato online in questi giorni un volume dal titolo “L’interazione online nel companion volume del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue”, che raccoglie i principali risultati del progetto pilota sui nuovi descrittori dell’interazione online del “Common European Framework of Reference for Languages” (CEFR). La pubblicazione è caratterizzata da una prima parte introduttiva che raccoglie contributi di inquadramento teorico e metodologico e da una seconda parte che comprende la descrizione delle esperienze delle scuole coinvolte nel progetto. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sui descrittori per la comunicazione mediata dalla tecnologia digitale (CMT), partendo dal concetto che l’interazione online debba essere parte delle competenze comunicative linguistiche, che ha a che fare con lo sviluppo di codici iconici e audio visuali.
Il progetto pilota, promosso dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con INDIRE, era finalizzato a sperimentare i descrittori relativi all’interazione online in inglese con gli insegnanti e le classi delle scuole primarie e secondarie italiane, ove possibile anche in collaborazione con un insegnante di discipline non linguistiche, in modalità CLIL. Gli insegnanti coinvolti sono stati invitati a suggerire ai propri studenti attività online in inglese, da svolgere interagendo con studenti italiani o europei, su media digitali come blog, forum, social network ecc. possibilmente nell’ambito di progetti di scambio internazionali. Agli insegnanti è stato chiesto di monitorare e valutare gli studenti secondo i criteri stabiliti dal “Companion Volume” in riferimento ai descrittori dell’interazione online. L’obiettivo principale era quello di creare una comunità di pratica di docenti che fossero desiderosi di esplorare le possibilità offerte dai descrittori scelti tra le aree “Interazione online” per i livelli da A1 a B2. Le scuole coinvolte sono state 20, da diverse regioni, dal Nord al Sud del paese. Per i docenti si è trattato di ampliare la visione delle competenze linguistiche degli studenti, al di là delle classiche e ormai insufficienti quattro skills (listening, reading, writing, speaking), nonché di comprendere alcune delle peculiarità di questa nuova varietà linguistica, puntando sull’osservazione, sulla riflessione e sul monitoraggio dei comportamenti interazionali degli studenti in ambienti di apprendimento CLIL digitali, spiega Cinganotto, una delle ricercatrici.
Le testimonianze delle scuole raccolte in questo volume, a cura di Fausto Benedetti, Letizia Cinganotto e Gisella Langé, sono in linea con gli indirizzi di ricerca di INDIRE e con la sua mission che in questi anni, ha sviluppato e supportato la tematica delle competenze linguistiche sia nella L1 che nelle lingue seconde/straniere, attraverso una serie di azioni di informazione e diffusione, di progetti e di iniziative, a cui, si aggiunge il ruolo internazionale che INDIRE ha come agenzia nazionale del Programma Erasmus +.
La versione aggiornata del “Common European Framework of Reference for Languages. Companion Volume” (CEFRCV) pubblicata dal Consiglio d’Europa nell’Aprile 2020 è scaricabile gratuitamente al seguente link: https://rm.coe.int/common-european-framework-of-reference-for-languages-l. https://rm.coe.int/common-european-framework-of-reference-for-languages-learning-teaching/16809ea0d4 (in inglese).
Per facilitare la consultazione, questa pubblicazione contiene link e riferimenti all’edizione 2001.
Il volume dell’Indire “L’interazione online nel Companion Volume del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue. Un progetto pilota italiano” è scaricabile gratuitamente al seguente link:
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