Le 22 qualifiche e 21 diplomi professionali previsti in Italia sono “troppo pochi per rispondere ad un mercato in costante evoluzione soprattutto nei settori più esposti alla concorrenza degli altri Paesi europei”.
A dirlo è la Rete Imprese Italia che, in un’audizione alla commissione Cultura della Camera, chiede che tutte le organizzazioni imprenditoriali vengano “coinvolte nella definizione degli indirizzi di studio e dei profili professionali previsti dalla legge sulla ‘Buona scuola’ affinché corrispondano alle nuove esigenze del sistema produttivo”.
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Rete Imprese apprezza “le finalità dei provvedimenti attuativi della Legge che puntano a formare gli studenti ad arti, mestieri e professioni strategici per l’economia italiana” e dà un “giudizio positivo” anche sulla possibilità di attivare percorsi di alternanza scuola-lavoro e di apprendistato duale.
Auspica, però, la costituzione di Comitati nazionali di settore con le parti sociali con il compito di aggiornare costantemente e rapidamente le qualifiche e i diplomi inseriti nel Repertorio nazionale”.
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