Presentato a Roma il 6°atlante dell’infanzia a rischio, dove sono stati resi pubblici alcuni dati statistici che evidenziano la situazione riguardante la Calabria.
In Calabria, infatti, solo 2 bambini su 10 (21,8% sulla media nazionale di 31,6 %), che frequentano la scuola primaria, hanno il tempo pieno a scuola e nel 34% degli istituti scolastici principali non c’è il servizio mensa.
La Calabria ha il tasso più basso di bambini sotto i 3 anni presi in carico dai servizi socio educativi per la prima infanzia, 2,1%, sei volte di meno della media nazionale (13%).
Migliaia di minori pagano un prezzo altissimo all’illegalità e corruzione che pervade i territori in cui vivono: almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi dalle mafie dal 1896 ad oggi – come racconta la prima mappa realizzata in base ai dati forniti dall’associazione Libera – di cui 19 in Calabria (13 solo a Reggio), e molti di più coloro che hanno assistito all’uccisione di familiari, ritrovatisi orfani o adescati e arruolati giovanissimi nelle file della criminalità organizzata.
In Italia, sono 546.000 gli under 18 in Italia – il 5,4% della popolazione 0 – 17 anni, con picchi del 64 % a Reggio Calabria, 27 % a Catanzaro, 25,3% a Vibo Valentia e 10,8% a Cosenza – nati e cresciuti in uno dei 153 comuni sciolti per mafia negli ultimi 17 anni (mappa dei Minori senza Consigli e Nascere nella Locride), soprattutto al Sud ma anche al Centro e Nord Italia.
La Calabria ha indici di presenza mafiosa tra i più alti in Italia (89,25% a Reggio Calabria, 60,36% a Vibo Valentia, 44,24% a Crotone, 35,73% a Catanzaro, solo a Cosenza si scende al 10,2%).