“Domani firmerò il decreto per l’avvio delle procedure a concorso per i nuovi docenti”: a dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il 16 ottobre a margine della firma con la Regione Veneto alla Scuola Grande di San Rocco, dando quindi per imminente il via alla procedura che porterà alla formulazione delle graduatorie utili ad immettere in ruolo 12 mila maestre e maestri con diploma magistrale e laurea in Scienze della formazione primaria (con i primi, i diplomati, che in genere dovrebbero ottenere un maggiore punteggio, a parità di esito della prova orale, per via del maggiore servizio svolto).
La pubblicazione del decreto, prevista quindi per mercoledì 17 ottobre, rappresenta la risposta del Governo alle conseguenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato del 20 dicembre scorso che ha spodestato decine di migliaia di maestri con diploma magistrale dalle GaE, di cui circa 7 mila già immessi in ruolo.
Il responsabile del dicastero dell’Istruzione ha spiegato che “da subito ripartiamo per il reclutamento e anche con altri concorsi per l’accesso al ruolo. E, per quanto riguarda i dirigenti scolastici, cercheremo di averli tutti in servizio dal primo settembre 2019”.
Sulle maestre di scuola primaria, ha aggiunto, “la realtà del Veneto è simile, ma per certi versi completamente opposta ad altre regioni: stiamo facendo una riflessione per allargare il numero chiuso rispetto al fabbisogno per i prossimi anni”
A Venezia, il ministro ha quindi parlato di università, senza entrare nel dettaglio dell’eventuale cancellazione del numero chiuso per l’accesso Medicina: per l’università, ha detto, “va fatta una revisione nazionale secondo i bisogni”.
Sull’esame di maturità, ha spiegato di aver voluto “modificare l’impostazione dell’esame, eliminando il vincolo delle prove Invalsi, per rispetto ai nostri studenti, ritenendo che non fosse dato il giusto risalto all’iter scolastico di cinque anni”.
Per quel che riguarda il sostegno agli alunni disabili, Bussetti ha ribadito che “è un problema che conosciamo bene e dall’anno prossimo arriveremo alla formazione per certificare docenti per diecimila posti”.
Il concorso straordinario da 12 mila posti consisterà in una prova orale, il cui esito produrrà un punteggio ma nessuna esclusione.
Come abbiamo già scritto, in base a quanto riportato finora da Governo e sindacati, e confermato dalla bozza, potranno partecipare alla procedura:
– i diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 e i laureati in Scienze della Formazione Primaria che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuativo, su posto comune o di sostegno, presso le scuole statali.
– La partecipazione al concorso, relativamente ai posti di sostegno, è invece solo consentita a coloro che siano in possesso dei succitati requisiti. Inoltre, per tali posti sarà necessario possedere il titolo di specializzazione (anche conseguito all’estero e riconosciuto in Italia).
Inoltre, la bozza riporta che saranno ammessi con riserva:
I candidati potranno presentare la domanda di partecipazione in un’unica regione per una o più delle procedure.
Un anno di servizio, ribadiamo, è valido quando si raggiungono i 180 giorni.
Questo vuol dire che per partecipare, secondo quanto riporta l’articolo 11, comma 14, del legge 3 maggio 1999 n. 124., bisogna aver prestato servizio, anche non continuativo, per almeno 180 giorni in un anno scolastico.
In alternativa, viene considerato valido il servizio dal 1/02 al termine degli scrutini o esami. Tali giorni di servizio obbligatori, ricordiamo, devono essere stati svolti negli ultimi 8 anni, alla data di scadenza del bando.
Ricordiamo che non è possibile sommare servizi che si riferiscono ad anni scolastici differenti, per cui i 180 giorni vanno calcolati solo per un anno scolastico.
Per cui, in definitiva, non è necessario aver accumulato due anni di servizio per intero, ma che ogni anno abbia almeno 180 giorni di servizio o l’assunzione a tempo determinato per un intero quadrimestre dal 1° febbraio. Sempre negli ultimi otto anni.
La valutazione dei titoli per il concorso straordinario resta quella confermata sin dai primi incontri, ovvero il concorso dovrebbe articolarsi in una prova orale non selettiva (massimo 30 punti) e una valutazione titoli (massimo 70 punti).
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