“Insieme all’uscita del bando per il concorso straordinario abbiamo inviato al Ministero dell’Economia e delle Finanze la richiesta formale per far partire il concorso ordinario, sempre per la scuola dell’infanzia e primaria”.
A scriverlo su Facebook, nella serata del 9 novembre, è stato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, nell’annunciare l’appena avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, IV serie speciale “Concorsi ed esami”, del bando di concorso straordinario per 12 mila posti comuni e di sostegno, sempre nella scuola dell’infanzia e primaria.
Con questo secondo concorso parallelo, aperto a tutti, “vogliamo dare – ha fatto sapere ancora Bussetti – risposte precise agli insegnanti, anche ai più giovani, che attendono di poter entrare in ruolo e alle esigenze degli istituti e delle comunità scolastiche”.
Dal dicastero di Viale Trastevere tengono a precisare che il concorso ordinario, per il quale il Miur ha presentato richiesta al ministero dell’Economia e delle Finanze, prevede un contingente complessivo di 10.183 posti: 5.626 comuni e 4.557 di sostegno.
Ma chi parteciperà al concorso ordinario? Sicuramente tanti candidati. Si tratta degli abilitati per la scuola del primo ciclo, sia attraverso il diploma magistrale, conseguito fino al 2002, sua a seguito del conseguimento della laurea in Scienze della formazione primaria, anche questa abilitante.
A differenza, però, del concorso straordinario, riservato ai possessori dei suddetti titoli e a coloro che hanno effettuato nel corso degli ultimi otto anni scolastici almeno due annualità (non meno di 180 giorni) di servizio specifico, la seconda procedura non necessita di alcun obbligo di svolgimento di servizi pregressi.
È chiaro che se alla prima tornata, riservata, potrebbero presentarsi almeno 70 mila candidati, alla seconda, aperta a tutti coloro che sono in possesso del solo titolo, si iscriveranno almeno il doppio. Ma forse anche di più, qualora i tempi dovessero allungarsi: perché i tanti aspiranti maestri che nel frattempo hanno partecipato al concorso straordinario, senza però rientrare tra i primi 12 mila, potrebbero a quel punto tentare la carta del “concorsone”.
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