Via libera al piano d’azione sulle politiche per l’infanzia e l’adolescenza: l’ok è arrivato dall’osservatorio presieduto dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
L’osservatorio è composto dalle rappresentanze dei diversi ministeri che si occupano di bambini e ragazzi (Lavoro, Istruzione, Salute, Giustizia, ecc.), dei diversi livelli di governo territoriale (Regioni, Upi e Anci), delle professioni (assistenti sociali, pedagogisti, ecc.), delle associazioni e del privato sociale, delle parti sociali, di esperti. Il piano approvato si articola in quattro aree tematiche: lotta alla povertà; servizi socio-educativi per la prima infanzia e qualità della scuola; integrazione scolastica e sociale; sostegno alla genitorialità, sistema integrato dei servizi e accoglienza. Ogni area prevede azioni specifiche da realizzare nei prossimi anni. Unanime è stato l’apprezzamento per il metodo di lavoro proposto e per il contenuto del piano approvato.
Ad iniziare dal titolare del dicastero del Lavoro: “possiamo dire – ha detto Poletti – di aver mantenuto un impegno che avevo assunto poco più di un anno fa, subito dopo il mio insediamento, alla conferenza nazionale sull’infanzia di Bari: ricostituire l’osservatorio, che aveva cessato le sue funzioni quasi due anni prima, per la riproposizione al governo di un piano sull’infanzia, l’ultimo dei quali era stato approvato nel 2010”.
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“È un piano molto ambizioso – ha spiegato Poletti – ma coerente con azioni che abbiamo già cominciato a mettere in campo. Ad esempio, il piano nazionale per la lotta alla povertà, su cui in questi giorni abbiamo avviato la discussione con le parti sociali, le associazioni, le Regioni e l’Anci, già tiene conto dei lavori che intanto sul tema aveva prodotto l’osservatorio ed è quindi coerente col pianoinfanzia”.
“Un grande lavoro è stato fatto – ha aggiunto il ministro – ma il lavoro più duro è quello che abbiamo davanti, per la realizzazione delle azioni che oggi l’osservatorio ci ha proposto. L’osservatorio ci sarà di stimolo per il prosieguo del suo mandato con un monitoraggio attento dell’azione di governo”.
Il piano d’azione, prima di essere adottato con decreto del presidente della Repubblica, dovrà ricevere i pareri del Garante per l’infanzia, della Conferenza unificata, della commissione bicamerale sull’infanzia, dopo i quali sarà definitivamente approvato in CdM.
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