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Influencer sbotta dopo alcune critiche: “Non mi identifico con il docente che umilia perché ti entri in testa un concetto”

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Una nota influencer che ha da poco aperto una caffetteria è in queste ore sull’occhio di un ciclone: in molti l’hanno criticata per come ha preparato il caffè e un cappuccino, almeno per come lei stessa ha mostrato sui social. Da qui un momento di riflessione sugli errori.

“Troppo facile umiliare un apprendista se sei già pro”

L’imprenditrice ha spiegato che non è carino soffermarsi sugli errori commessi in malo modo. Ecco le sue parole: “Negli ultimi anni abbiamo visto super chef maltrattare partecipanti di sfide di cucina e pensiamo che sia normale denigrare le persone. Per me non è un esempio costruttivo, non mi identifico con l’insegnante che sente di doverti umiliare perché ti entri in testa un concetto”, ha scritto in una storia Instagram.

“Gli istruttori che denigrano e offendono sono persone che sentono il bisogno di dimostrare la propria competenza umiliando gli altri. Troppo facile umiliare un apprendista se sei già pro”, ha aggiunto.

Pedagogia dell’umiliazione, il dibattito

Con Aluisi Tosolini qualche tempo fa abbiamo parlato proprio di “umiliazione” per commentare le parole del ministro Valditara sulla necessità che gli studenti che commettono errori seguano un percorso riparativo nei confronti della comunità senza escludere anche l’”umiliazione” che – secondo il Ministro – avrebbe un valore altamente formativo.

Le parole del ministro hanno provocato una vera e propria onda mediatica, passando da social in social. “Valditara ignora completamente le neuroscienze. E’ pericoloso. Questo tizio è convinto che le punizioni siano ‘educazione’”, “sembra che odi gli studenti”, “insegni a tuo figlio la considerazione in ogni occasione della dignità propria ed altrui. Poi arriva qualcuno e sostiene che l’umiliazione aiuta a crescere”, questi sono solo alcuni dei commenti di utenti di X.