Influenza A, faremo come in Francia: chiusure mirate e in presenza di tre casi

Contro la pendemia da influenza A/H1N1 l’Italia si allinea agli altri Paesi dell’Ue: esattamente come già deciso in Francia un paio di settimane fa, anche le nostre scuole chiuderanno, a livello di singolo istituto, solo qualora si accertino almeno tre casi di studenti colti dal virus contemporaneamente. Nei prossimi giorni verrà stilato una sorta di decalogo che gli istituti dovranno seguire. Però le linee generali sono state tracciate, come previsto, durante l’incontro al ministero della Salute tra i rappresentanti del Governo e delle Regioni, associazioni di pediatri, medici di base e di Pronto soccorso. Ad elaborare il piano di emergenza sarà un team composto da rappresentanti dei ministeri della Salute e dell’Istruzione. “È ancora da decidere – ha detto Ferruccio Fazio, il viceministro alla Salute che alcune settimane fa aveva preannunciato la possibilità di chiusura degli istituti – chi farà le verifiche ed emetterà eventualmente l’ordinanza“.
Di certo, per il momento, è che la chiusura delle scuole sarà “selettiva e non generalizzata. Verificheremo – ha proseguito Fazio – se saranno solo classi o tutte le scuole. Verificheremo chi deve certificare i casi e indicheremo in base ai gruppi di lavoro chi dovrà fare le ordinanze, come si garantirà la continuità dell’educazione, come già è avvenuto in altri Paesi e naturalmente le condizioni di riapertura”.
Il sottosegretario ha anche ribadito che “la pandemia non è grave, il virus è un mese più lento del previsto”. Durante l’incontro i medici hanno spiegato che dalle loro stime il picco della cosiddetta nuova influenza si avrà nel periodo natalizio, tra il 18 dicembre e il 18 gennaio: il numero di malati, che accuseranno sintomi e possibili complicazioni mediamente per due settimane, dovrebbe oscillare fra il milione e mezzo e i 3 milioni. E i giovani fino a 27 anni, è stato confermato, sono quelli che hanno più possibilità di ammalarsi. I vaccini verranno pagati dallo Stato e arriveranno entro metà novembre. Un mese prima, il 12 ottobre, si incontreranno tutti i ministri della Salute dei 27 Paesi dell’U: tra i temi da affrontare proprio le modalità di accesso ai vaccini.
Alessandro Giuliani

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