Influenza A, per Gelmini le vacanze di Natale non subiranno modifiche
Di fronte al crescere di vittime per le complicanze derivanti dall’infezione da virus A H1N1, oltre 30 solo in Italia, il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, si allinea al pensiero del viceministro alla Salute Ferruccio Fazio (“la nuova influenza umana è una pandemia ma è più leggera dell’influenza stagionale, che l’anno scorso ha causato 8mila morti, occorre però vaccinare i malati cronici perché sono gli unici che rischiano veramente”), dei medici d’urgenza che consigliano di recarsi al pronto soccorso solo in caso di vera necessità e del pensiero della ‘Società italiana pediatria’ che commenta le reazioni di panico come conseguenza di un “virus mediatico”.
Così, anche se il picco della pandemia deve ancora arrivare (bisognerà infatti attendere almeno un mese o più probabilmente due), il responsabile del dicastero dell’Istruzione si è detto convinto che “il calendario delle vacanze di Natale non cambierà: per ora non ci sono le condizioni – ha sottolineato Gelmini – la chiusura delle scuole creerebbe soltanto enormi problemi di gestione dei bambini da parte delle famiglie senza creare benefici“. La scelta di propendere per la linea della minimizzazione sembra però entrare in contrasto con quella assunta da alcune istituzioni locali. In Veneto, ad esempio, gli assessori alla Sanità Sandro Sandri e all’Istruzione Elena Donazzan al termine di un approfondimento comune sulla questione, hanno detto che qualora ai primi di dicembre vi sia la necessità non escludono l’ipotesi, in accordo con le autorità scolastiche, di un’eventuale anticipazione “selettiva” delle vacanze natalizie in alcuni istituti. Del resto l’attuale andamento epidemiologico indica proprio nella popolazione scolastica la fascia più colpita, con un’incidenza del 21,53 per mille nell’età compresa tra 5 e 14 anni, contro una media complessiva della Regione Veneto del 4,95 per mille. Seguono dichiarazioni, da parte degli assessori, che non sembrano proprio in linea con quelle del Ministro: “la decisione – sottolineano Sandri e Donazzan – verrà presa considerando da un lato l’andamento epiodemiologico dell’influenza e dall’altro gli effetti di un’anticipazione delle vacanze sul calendario scolastico e sulla vita quotidiana delle famiglie“.
Vacanze di Natale a parte, si moltiplicano poi le iniziative locali preventive anti-virus. Come quella del Comune di Fiumicino, che ha deciso di dotare tutti gli edifici scolastici comunali che ospitano asili, materne, elementari e medie di prodotti mirati alla corretta disinfezione delle mani che con la loro azione germicida risultano efficaci anche nei confronti del virus dell’influenza A. “La nostra amministrazione – ha dichiarato il sindaco, Mario Canapini – è in continuo contatto sia con i dirigenti degli edifici scolastici sia con la Asl che è l’ente titolato a comunicare eventuali casi di persone che abbiano contratto il virus A“.
C’è poi un altro dato che continua a fare notizia: forse anche a causa dei timori di contrarre la nuova influenza, complice un sorta di psicosi instaurata nell’opinione pubblica dai media, è un dato di fatto che nelle ultime due settimane il numero di studenti presenti a scuola si è ridotto sensibilmente. L’andamento statistico sarebbe stato riscontrato in numerose città ed in particolare nella primaria, dove a fronte di una media stagionale di assenti attorno al 15% si è passati, in questi giorni, a medie superiori al 30% con picchi, in alcune scuole, del 70%.
Si tratta di notizie che però non fanno cambiare idea al Ministro, il quale si è detto così sicuro che gli effetti della nuova influenza umana siano davvero sotto controllo al punto da asserire che non farà il vaccino. Perchè “sono sana, non ho malattie croniche: questa è un’influenza da non sottovalutare, ma credo – ha concluso Gelmini – che non dobbiamo nemmeno esasperare i toni e creare inutilmente allarmismi“.