Home I lettori ci scrivono Informare prima di formare. Sul caso dei pestaggi degli studenti a Firenze

Informare prima di formare. Sul caso dei pestaggi degli studenti a Firenze

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Gentilissimi,

volevo rispondere alla lettera del collega A. Secchi il quale afferma a difesa della Preside Savino, che ella non abbia fatto altro, con la sua circolare inviata agli studenti in occasione delle aggressioni avvenute a Firenze da parte di esponenti della estrema destra, che una “irreprensibile” lezione di educazione civica. Per fare ciò, però avevo bisogno di leggere la lettera, tanto coralmente condannata, ma anche minimamente difesa, del ministro Valditara, ma, non ci crederete, non sono riuscito a trovarne in internet il testo integrale, presso nessun sito di giornali, neanche nel sito del Miur. E questa la dice lunga sulla sostanza della nostra stampa di qualunque orientamento sia: <“formare” più che informare>, questo il  triste motto. Spiace davvero che le cose stiano così e, quindi, ad un network come questo a cui chiedo visibilità, sempre impegnato ad informare correttamente, penso possa interessare questa segnalazione che vuole essere anche un invito a tutte le agenzie informative di qualsiasi natura e tendenza politica siano a fare sempre corretta informazione.

Che poi sia anche legittimo alla “carta stampata” fare “formazione”, su questo si può essere d’accordo, ma questa “formazione” per essere corretta deve poggiare sempre su una corretta e completa informazione. Su questo discorso credo dovremmo essere tutti d’accordo e teoricamente certamente lo siamo, vorrei vedere chi si assumesse la responsabilità di affermare il contrario. Ma è un fatto, ancora una volta confermato da questo piccolo ma non certo irrilevante episodio, che si predica bene, molto bene, ma si razzola spesso male, molto male. Per tornare al discorso iniziale della difesa della Preside da parte del collega, purtroppo, per quanto sopra segnalato non posso dire nulla riguardo all’intervento del Ministro, il che dimezza almeno il mio dire, ma sull’affermazione che sia, la circolare della Preside, una “irreprensibile” lezione di educazione civica, qualche dubbio, sinceramente l’avrei, almeno sull’aggettivo “irreprensibile”. Certo la Preside è stata mossa da lodevole scrupolo educativo, ma forse il metodo usato non è stato il più corretto e le sue parole si prestano sicuramente a strumentalizzazioni di parte. E appare abbastanza evidente che ci sia un neanche  tanto larvato messaggio di accusa nei confronti del governo.

Certo, se si da per scontato che l’attuale governo è di estrema destra e fa politiche di estrema destra, la circolare della Preside ne è la logica conseguenza. Ma, primo, bisognerebbe dimostrare che le cose stanno così, sempre per quella corretta informazione che precede la “formazione” (anche se la circolare, ambiguamente dice e non dice a riguardo, ma fa sicuramente supporre); secondo, sempre per quella corretta informazione che precede la “formazione”, il paragone dei tempi di oggi con quelli dell’avvento del fascismo andrebbe almeno chiarito, perché un secolo di distanza, e per giunta un secolo in cui i cambiamenti sociali e culturali oltre che tecnologici ed economici sono stati esponenziali rispetto ai secoli precedenti, rende quasi preistorici quei tempi rispetto ad oggi. Quindi la correttezza “formativa” anche in questo caso dovrebbe essere preceduta da una correttezza informativa.

Certo comunque una cosa molto giusta la Preside la dice: l’esortazione a stare attenti a non farsi manipolare dai potenti di turno è sicuramente una esortazione a valenza fortemente educativa. Ma  da dove arriva oggi questa manipolazione? In una cosa i tempi  di oggi sono simili a quelli di ieri, perché l’uomo in fondo è sempre lo stesso. Il fascismo sfruttò molto le nascenti armi che lanciano le mode e fu così abile da riuscire a mascherare la violenza squadrista come ineluttabile necessità dei tempi per il bene dell’Italia.

Oggi quelle armi che lanciano le mode sono molto più potenti e raffinate e forse non hanno neanche bisogno della violenza esplicita per imporre le idee dei potenti di turno. Io, visto il coro unanime solo “formativo” e totalmente non informativo dei media di qualunque orientamento fossero riguardo a questo piccolo, ma esemplare episodio, inviterei gli alunni ad essere più attenti alla violenza delle manipolazioni delle mode da qualunque parte esse provengano, che alla violenza tout court fuori dal tempo, la quale, intanto dovrebbe essere esemplarmente perseguita dallo stato di diritto da qualunque parte essa provenga, ma poi, soprattutto, si condanna da sola per la sua basilare stupidità.  

Giuseppe Bruno