Attualità

Informatica alla primaria: non c’è bisogno di “introdurla”, esiste già da 40 anni

Problemi
Aritmetica
Geometria
Logica
Probabilità, statistica, informatica

Sono i “capitoli” in cui si articolavano i “vecchi” programmi della scuola elementare approvati 40 anni fa e sostituiti agli inizi degli anni 2000 dalle Indicazioni Nazionali.

Come si può osservare già negli anni 80 si parlava di informatica e i Programmi ufficiali, peraltro obbligatori, erano chiari in proposito.
Ecco cosa dicevano: “Anche l’informatica richiede un’attenta considerazione: da un lato, essa mette in evidenza l’idea di algoritmo, già presente nell’aritmetica ma suscettibile di un impiego assai più vasto; dall’altro, essa presenta il calcolatore come strumento di esplorazione del mondo dei numeri, di elaborazione e di interazione. Si terrà presente che esso è diventato uno strumento importante nella società contemporanea e non può, quindi, essere ignorato; ma, nello stesso tempo, sarà opportuno evitare infatuazioni, considerato che nessuno strumento, per quanto tecnologicamente sofisticato, può avere da solo effetti risolutivi”.

D’altra parte erano gli anni in cui si stavano diffondendo anche nelle case di molte famiglie i primi personal computer.
E, proprio nel 1985, entravano in commercio i primi PC equipaggiati con Windows, il sistema operativo che in poco tempo rivoluzionò il mondo dell’informatica.
Negli anni ’90 il Ministero dell’Istruzione avviò un importante progetto per dotare le scuole elementari di laboratori attrezzati, anche se l’esplosione definitiva delle tecnologie arriva qualche anno dopo grazie anche alla netta diminuzione dei prezzi dei PC e di altri strumenti tecnologici.
Appare dunque fuori luogo leggere ancora annunci di questo o quel politico di turno che parla di “introduzione dell’informatica” a scuola, già a partire dalla primaria.
Piuttosto c’è da chiedersi come questi annunci si concilino con le indicazioni molto nette contenute in una circolare del luglio scorso con cui il ministro Valditara vietava l’uso degli smartphone fino al termine della secondaria di primo grado anche per scopi didattici.

Reginaldo Palermo

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