Il 43% dei ragazzi non usa l’aula computer a scuola, mentre 6 studenti su 10 non hanno la rete wi-fi messa a disposizione dalla scuola. E ancora: circa il 60% dichiara di non aver avuto lezioni di informatica e conoscenze digitali e 8 ragazzi su 10 ammettono di non aver mai creato un sito a scuola. Dunque, secondo il Desi, l’indice digitale europeo per il 2018, l’Italia – per il quarto anno consecutivo – si piazza al 25° posto su 28 Paesi membri dell’Ue per le competenze e l’utilizzo del digitale.
Secondo Valentina Aprea, capogruppo della Commissione Cultura di FI, “Non c’è più molto tempo, soprattutto se bisognerà formare tutti i docenti della scuola italiana a queste nuove competenze. Attualmente il digital divide dei docenti italiani rappresenta una tra le criticità più vistose della scuola italiana”.
Per altro verso, la ministra Lucia Azzolina si è già dichiarata pronta ad investire nella didattica innovativa, per coinvolgere al meglio gli alunni fin dalle elementari. Dice infatti, come riporta Il Messaggero, Barbara Riccardi, finalista italiana al Global Teacher Prize e docente di scuola primaria: «Noi siamo cresciuti con la penna, i nostri ragazzi invece useranno il computer per ogni tipo di lavoro che faranno. Fin dalla scuola primaria va introdotto il linguaggio informatico con l’utilizzo del pc. È possibile usare robottini e programmi didattici dalla scuola dell’infanzia alle elementari».
Intanto al fine di far partire l’informatica nelle scuole verranno investiti 8,2 milioni di euro per avviare i cosiddetti “animatori digitali” negli istituti, docenti scelti che devono promuovere attività informatiche tra gli studenti e la formazione tra gli insegnanti.
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