Non è facile lavorare quando in classe ci sono alunni che con il loro comportamento irrispettoso delle regole, ribelle, talvolta anche violento, impediscono il normale svolgimento delle lezioni. Lo sanno benissimo tutti i docenti che, sotto ogni latitudine, operano nei quartieri difficili e nelle periferie urbane. In Inghilterra, in particolare, il fenomeno del bullismo e della violenza è da tempo all’attenzione del mondo politico.
E’ di questi giorni l’annuncio che il governo investirà 200 milioni di sterline per incrementare il sistema delle scuole parallele per studenti difficili: si tratta di strutture scolastiche particolari chiamate "turnaround schools" (come dire "scuole per cambiare rotta, per migliorare") fondate per accogliere tutti quei ragazzi e ragazze – anche il bullismo al femminile è abbastanza diffuso oltre Manica – che a causa del loro cattivo comportamento non consentono ai compagni di trarre profitto dalle lezioni. Dei centri di rieducazione, quindi, dai quali gli studenti refrattari alle norme della convivenza civile potranno uscire per tornare nelle loro classi di provenienza a condizione d’avere, per l’appunto, "cambiato rotta".
E il cambiamento in positivo sarà attestato dal certificate of good behaviour, un vero e proprio certificato di buona condotta rilasciato dalla scuola. Poche le critiche al piano del governo, in generale i docenti sono talmente esasperati dal clima di violenza nelle aule, che non hanno più voglia di confrontarsi con nozioni quali accoglienza, recupero e integrazione.
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