Ricordate, fino ai primi anni Ottanta era difficile trovare un testo di storia della letteratura che si azzardasse anche solo a suggerire l’omosessualità di Proust o di Virginia Woolf.
E quando il malcapitato studente si stupiva e chiedeva come mai Verlaine avesse sparato al suo amico Rimbaud, molti docenti nicchiavano rispondendo evasivamente.
Cambiano i tempi, cambia l’approccio al fenomeno e la scuola inglese decide di buttare alle ortiche ogni residuo di "pruderie", istituendo ufficialmente il mese della cultura omosessuale, un viaggio attraverso la letteratura e le arti fatto analizzando le opere di artisti gay del passato ma anche e soprattutto del presente. Non a caso, il Ministro delle pari opportunità in persona si è rivolto direttamente agli intellettuali omosessuali di tutto il Paese, invitandoli a collaborare per la buona riuscita dell’iniziativa, partecipando attivamente con consigli, suggerimenti e interventi nelle scuole.
Dal canto loro i responsabili di Schools Out, l’associazione che ha proposto l’iniziativa, stigmatizzano il fatto che la scuola offra oggi agli studenti la possibilità di entrare in contatto con il mondo gay, soltanto in occasione di corsi di educazione sessuale o di conferenze sull’Aids. Per tutti sarà, comunque, una buona occasione di crescita attraverso il superamento di stereotipi e luoghi comuni.
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