Il dibattito sull’opportunità di rivedere il sistema delle classi miste, già avviato da qualche tempo in Francia, oltrepassa la Manica e contagia l’Inghilterra. Qualche giorno fa il quotidiano The Guardian ha pubblicato alcune dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione secondo il quale potrebbe essere utile, limitatamente ad alcune discipline, separare i due sessi. Il motivo è presto detto: ci sono delle discipline, quali la matematica e le scienze, nelle quali riescono molto meglio i maschi; altre materie, invece – ad esempio le lingue straniere – sono preferite dalle ragazze, le cui prestazioni superano di gran lunga quelle dei compagni. L’eccesso di competitività, talora unito a un basso livello di autostima, fa sì che molti gettino la spugna perché convinti di non farcela.
L’Inghilterra, per la verità, ha già sperimentato forme di separazione dei sessi: l’Università di Cambridge, in particolare, ha avviato qualche anno fa un’esperienza che consiste proprio nel separare ragazzi e ragazze durante le lezioni di matematica e lingue straniere. I risultati sembrano positivi, i dati diffusi dai docenti partecipanti al progetto parlano di una percentuale di ragazzi con risultati buoni nelle lingue, in ascesa dal 68% all’81% e di una percentuale di ragazze con risultati buoni in matematica, in aumento di oltre quindici punti. Il ministro ha tenuto, comunque, a precisare che non sono previste direttive vincolanti in questo senso e che ogni scuola potrà scegliere di comportarsi come crede.